di Redazione
9 maggio 2012
FANO – Eccoci. Arriva nella provincia di Pesaro e Urbino la quinta tappa del Giro d’Italia, ancora una gara per velocisti dopo l’inizio in terra danese e la crono di Verona. La tappa Modena-Fano, con partenza alle 12.30 dal museo Enzo Ferrari di Modena, la casa natale del Drake, avrà il culmine nella Città della Fortuna, diventata in queste settimane vera e propria città rosa, oggi pomeriggio, intorno le 17.
Un nostro lettore di Fano, che si definisce in una lunga mail libero professionista della pedalata, pur apprezzando l’impegno della città per l’evento, ha però voluto puntare l’attenzione sulla dura vita riservata, per assurdo, a ogni ciclista fanese, alle prese tutti i giorni con un ricco campionario di buche, crateri, avvallamenti, depressioni, pozze, sacche crepe, fenditure, spaccature, affossamenti e concavità in svariate parti della città. Anche quelle più centrali e trafficate. Pure quelle in zone “sensibili” come scuole e ospedale.
“Fano città rosa? Bellissimo impatto. Peccato, purtroppo, che sia solo apparenza. Fano, o meglio chi governa Fano, non ama i ciclisti di tutti i giorni. Mi auguro solo che non ci siano cambiamenti di percorso dell’ultimo momento nel Giro d’Italia – scrive con ironia, in una mail firmata, il signor G.F. -. Perché sarebbe interessante vedere Basso e Cunego, tutta la carovana rosa, cercare di stare in equilibrio per viale Italia o schivare le buche di via Palazzi. Per non parlare delle condizioni di via Prospero de’ Borgarucci: più che una strada, un percorso per ciclocross che porta direttamente, senza facili battute, all’Ospedale. Il ciclismo, però, diventa uno sport estremo fanese quando si decide di percorre via Antonio Giuglini. La strada che dalla zona ospedale porta alla Parrocchia Gran Madre di Dio, uno dei quartieri più densamente popolati di Fano e che immette nell’ingresso del pronto soccorso. Percorrerla evitando ogni singola buca o cratere rattoppato come una vecchia coperta, senza restare piantati, è impresa da vera maglia rosa. Il rischio di sbandare e farsi male o semplicemente di imbarcare la bicicletta è elevatissimo. Per non parlare delle “piste ciclabili”. Troppo facile fare una striscia col pennello al lato della strada e definirla pista ciclabile. Servono delle barriere vere, tra la strada e questi finti percorsi colorati. Pesaro, mi dispiace quasi ammetterlo per il campanile che ci separa, da questo punto di vista, caro sindaco, è avanti anni luce. Lei mi potrà dire che mancano i soldi, che non ci sono i fondi, che la comunità ha altre priorità. Io le rispondo dicendo che Fano, per la sua conformazione, è la città ideale per chi ama la bicicletta e che questa, specialmente in tempi di crisi e caro-benziana, dovrebbe essere incentivata e quasi ringraziata con qualche vera asfaltatura, con più manutenzione stradale, con vere piste ciclabili…”.
LA SCHEDA DELLA TAPPA MODENA-FANO
Lunghezza: 209 Km
Caratteristiche: Percorso pianeggiante
Traguardo Volante: Misano Adriatico al Km 164.8
GPM Cat. 4: Gabicce Monte (109 m.) al Km 174
Il Giro arriva per la terza volta nella sua storia a Fano (l’ultima risale al lontano 1983) dopo una frazione adatta ancora una volta ai velocisti. Tappa pianeggiante se si esclude uno strappetto posto nei 35 Km finali che potrebbe favorire qualche attacco estemporaneo. Ma c’è da credere che le squadre dei velocisti faranno buona guardia.
Nel tratto pesarese niente buche, invece: in questi giorni sono state asfaltate le strade della zona-mare in cui passerà il giro prima di imboccare la statale adriatica. Ho percorso ieri in macchina tutta la panoramica fino a Gabicce, notando anche lì asfaltato nuovo in parecchi tratti dove era necessario. Rifatta a tempo di record anche la segnaletica: la panoramica è strada provinciale. ma anche il Comune di Pesaro si è dato da fare.