Fano, consultori al lumicino. E tutti i ginecologi sono obiettori di coscienza

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9 maggio 2012

FANO – La segretaria generale della Cgil Pesaro Simona Ricci e Il segretario della Funzione Pubblica Cgil provinciale Roberto Rossini, intervengono in merito alle mancate risposte da parte delle Direzioni dell’Azienda ospedaliera “Marche Nord” e dell’Asur in merito alle forti criticità presenti negli ambulatori di ostetricia e ginecologia dei Distretti di Fano, Mondavio, Fossombrone e nell’Ospedale di Pergola e in merito al fatto che nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Fano tutti i medici risultino essere obiettori di coscienza.

Già nel mese di febbraio le organizzazioni sindacali hanno segnalato tali criticità alle due direzioni, ricevendo a distanza di oltre un mese una risposta scritta contenente solo generiche rassicurazioni sul fatto che, per ciò che riguarda l’interruzione volontaria di gravidanza presso l’Ospedale di Fano, questa sarebbe garantita da medici del presidio pesarese, senza specificare come e con quali garanzie di effettività del servizio. Per ciò che riguarda l’operatività dei consultori familiari del territorio fanese e non solo, già pesantemente ridotta da anni per effetto della mancata ricostituzione delle equìpe degli specialisti consultori ali. Una scelta che la Regione Marche continua a rinviare di piano sanitario in piano sanitario. “Ci risulta –sottolineano Simona Ricci e Roberto Rossini – che non siano a tutt’oggi garantiti i servizi in oggetto per carenza di specialisti e di medici dell’Azienda ospedaliera. Marche Nord che, fino a qualche mese fa, garantivano i servizi in regime di convenzione con l’Asur. Tutto ciò sta causando pesanti disservizi all’utenza con lunghe liste di attesa per esami diagnostici e per visite, annullando, nei fatti, il già precario servizio che i consultori sono costretti ad erogare per carenza di organico. Il risultato, evidente a tutti, è che la sanità pubblica rinuncia a garantire un servizio essenziale lasciando che le donne si rivolgano ai privati a prezzi salatissimi. Inoltre, dopo il pensionamento di alcuni medici ginecologi a tutt’oggi all’ospedale S. Croce di Fano tutti i medici in servizio ci risulta siano obiettori con le conseguenti ripercussioni per quelle donne che abbiano necessità di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza. Se così fosse riteniamo estremamente grave che in un importante presidio pubblico come quello di Fano, di riferimento per un territorio molto vasto, non sia garantito alle donne un diritto e quest’ultime siano costrette a rivolgersi altrove nel caso malaugurato in cui dal presidio di Pesaro non ci fossero medici disponibili a venire a Fano”.

Fano, FN solidale con medici obiettori del S.Croce, condanna attacco della CGIL.

 

A seguito dell’attacco della CGIL Forza Nuova esprime solidarietà ai medici ed al personale infermieristico dei reparti ostetricia e ginecologia dell’ospedale Santa Croce di Fano.”L’obiezione di coscienza verso le pratiche abortive che la CGIL considera un “disservizio” è  al contrario per noi un grande esempio di civiltà da parte dei medici e di tutto il personale sanitario-afferma Sara Bernardini di Forza Nuova-per questo non possiamo che esprimere tutta la nostra solidarietà e la nostra stima nei confronti di coloro che si rifiutano di sporcarsi le mani di sangue innocente. Forza Nuova infatti da sempre considera l’aborto volontario per gravidanze “indesiderate” come il più abominevole omicidio, e si batte per l’abrogazione della legge 194. Rifiutare le pratiche abortive è perfetamente legittimo e ci auspichiamo che sempre più medici prendano coscienza le libertà individuali devono necessariamente fermarsi di fronte all’inviolabile diritto alla vita.Vita, ricordiamo, che inizia sin dal concepimento come la scienza meno faziosa è riuscita a dimostrare negli ultimi anni.Quella della CGIL-conclude Bernardini-è soltanto una posizione ideologica retaggio un bagaglio culturare figlio dei disvalori del ’68”.

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