Scavolini Siviglia e il ritorno nei playoff, sale la febbre

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16 maggio 2012

PESARO – La Scavolini Siviglia ritorna ai playoff dopo otto anni “virtuali” di assenza, virtuali perché dai tempi del povero Alphonso Ford, Pesaro ha fatto una sola breve apparizione nel 2009, giusto il tempo di venire battuti senza possibilità di reagire, dalla Montepaschi con un secco tre a zero. Ma questa volta la Vuelle non è arrivata all’ultimo momento al tavolo delle grandi, perché è giusto ricordare che i biancorossi erano secondi al termine del girone d’andata e la qualificazione ai playoff non è mai stata veramente in pericolo, perciò non riusciamo a capire lo scetticismo che sembra aver preso i tifosi pesaresi, come se la sconfitta all’ultima giornata a Casale Monferrato avesse tolto ogni speranza di passare il turno alla Scavolini Siviglia.

Scavolini Siviglia-Milano, Richard Hickman

Hickman in palleggio. Foto Giardini

Ricordiamo che anche con una vittoria, Pesaro meglio di quinta non si sarebbe classificata ed è tutto da dimostrare che Sassari sia più abbordabile di Cantù, perché anche la squadra sarda in casa ha subito solo due sconfitte e il PalaSerradimigni nei playoff si trasformerà in un palazzetto incandescente, dal punto di vista tecnico sono due formazioni diverse: più estemporanea la squadra di Sacchetti, legata alle serate dei cugini Diener, molto più quadrata la Bennet di coach Trinchieri, che fa della difesa e della distribuzione dei tiri in attacco i suoi punti di forza, in questi tre anni pesaresi Dalmonte è sembrato molto più a suo agio contro squadre con un “sistema di gioco”, dove da buon tecnico della difesa sa dove mettere qualche granellino di sabbia negli ingranaggi avversari, mentre trovandosi davanti formazioni che non ti danno grossi punti di riferimento, il coach imolese non è sempre stato reattivo nel prendere le giuste contromisure.

Si deve andare in Brianza con l’obiettivo di portare a casa almeno una vittoria, ricordando che nelle ultime tre stagioni Pesaro ha sempre vinto a Cantù e non crediamo che coach Trinchieri stia facendo sonni tranquilli pensando di avere già la semifinale in tasca, la Bennet parte coi favori del pronostico, ma la Scavolini Siviglia non si troverà davanti i freschi campioni d’Europa dell’Olympiakos, bensì una formazione battuta per due volte in campionato, ai ragazzi del presidente Del Moro il compito di riportare Pesaro in semifinale otto anni dopo e di togliere lo strisciante pessimismo che sembra aver infettato la tifoseria biancorossa.

 

 

IL PROGRAMMA DEL QUARTO DI FINALE:

 

Gara 1: Venerdì 18 maggio, ore 20.30 – NCG Arena di Cantù – diretta tv su Raisport1

 

Gara 2: Domenica 20 maggio, ore 20.30 – NCG Arena di Cantù

 

Gara 3: Martedì 22 maggio, ore 20.30 – Adriatic Arena di Pesaro

 

Gara 4 eventuale: Giovedì 24 maggio, ore 20.30 – Adriatic Arena di Pesaro

 

Gara 5 eventuale: Sabato 26 maggio, ore 20.30 – NCG Arena di Cantù

 

 

L’AVVERSARIO DEL PRIMO TURNO DI PLAYOFF:

 

Miglior difesa del campionato (69.9 punti subiti di media), migliore nella percentuale del tiro da tre (38.2%), quarta negli assist e nella percentuale ai liberi, le statistiche sembrano confermare la qualità della squadra di Trinchieri, che sulla difesa asfissiante e sulla precisione balistica della sua batteria di tiratori ha costruito l’ennesima bella stagione, che ha portato Cantù in finale di Coppa Italia e alle Top 16 dell’Eurolega, un ulteriore dato per comprovare la validità del gioco espresso dalla Bennet, il migliore marcatore canturino è Perkins, con 11.5 punti di media, segno di una grande distribuzione di responsabilità, dove le vittorie non arrivano quasi mai per la magica serata di un singolo, ma grazie a un valido sistema di gioco.

Ma c’è anche il rovescio della medaglia, perché Cantù non ha un attacco esplosivo (74.5 punti contro 75.6 di Pesaro) e dipende molto dall’ispirazione dei suoi tiratori da fuori. La Bennet non ha dimostrato la stessa sicurezza nell’attaccare l’area, punto di forza della Vuelle prima nella percentuale da due con il 56% e non avere l’uomo che in tre minuti ti può ribaltare il risultato, come Hickman e Jones hanno fatto spesso per la Vuelle in questa stagione, potrebbe essere un handicap nei finali punto a punto. Si ha la sensazione che saranno partite molto equilibrate, dove la squadra che supererà per prima quota 70 si porterà a casa il punto, non sarà il massimo per lo spettacolo ma questi sono i playoff.

 

I DUELLI:

 

Play: Richard Hickman vs Doron Perkins:

Guardia: Daniel Hackett vs Nicolas Mazzarino

 

Ala piccola: James White vs Gianluca Basile

 

Ala grande: Jumaine Jones vs Martin Leunen

Pivot: Tau Lydeka vs Greg Brunner

Le panchine:

 

Pesaro: Marco Cusin non è ancora al 100%, ma si spera che possa rimanere sul parquet per i 10/15 minuti che Dalmonte concedeva nell’ultimo mese a Urbutis, che tornerà a fare il nono uomo delle rotazioni, Daniele Cavaliero ha l’occasione di riscattarsi dopo una stagione giocata sotto le attese, capitan Flamini, con tutti i suoi limiti offensivi, è sempre mister affidabilità e anche in questo quarto di finale non farà mancare il suo contributo.

 

Cantù: Shermadini non dovrebbe farcela a rientrare, mentre Micov potrebbe essere rischiato da Trinchieri per qualche minuto, Andrea Cinciarini è pronto a subentrare come play aggiuntivo, mentre la duttilità tattica di Markoishvili lo rende un jolly indispensabile per i successi canturini, cosi come l’esperienza ventennale di Denis Marconato, classe’75.

 

I due coach:

 

Luca Dalmonte vs Andrea Trinchieri

 

Abissale la differenza di esperienza nei playoff dei due allenatori: per Dalmonte una sola vittoria in carriera nei quarti di finale persi contro Roma del 2008, proprio alla guida di Cantù, per Trinchieri questa sarà la 21esima gara nella postseason, dove vanta una percentuale di vittorie del 50% e la finale conquistata la scorsa stagione.

 

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