19 maggio 2012
CANTU’ – Basket City è decisamente questo piccolo centro della Brianza, dove si respira cultura cestistica in ogni angolo, dalle tribune del “Pianella” a Piazza Garibaldi, il cuore di Cantù. Domenica si vota per eleggere il sindaco. E sugli spalti del palasport di Cucciago è comparsa una scritta che non ammette deroghe: “Chiunque sia eletto, vogliamo il palazzetto”. Il “Pianella respira storia, in sala stampa sono proposte le fotografie di giocatori che hanno segnato un’epoca: Pierluigi Marzorati, Carlo Recalcati, Bob Lienhard, Antonello Riva. E l’Oransoda campione d’Italia 1967/68 allenata dal serbo Bora Stankovic, poi presidente della Fiba (la federazione mondiale) per tanti anni.
Voi direte che è normale avere queste foto in sala stampa. Non lo è, perché – per esempio – quella di Pesaro, dell’Adriatic Arena, ne è priva. Basterebbe poco per rimediare, grazie a fotografi che hanno fatto la storia. Una telefonata a Enrico Manna e spunterebbero gli oggetti del desiderio di chi ritiene che senza la memoria del passato il futuro sia meno ricco.
Cantù – Basket City anche per questo – ha questa memoria. E anche attenzione alla tecnologia. Il “Pianella” è vetusto, i corridoi che portano al campo di gioco sanno più di vecchio che d’antico, gli spogliatoi sono da torneo dopolavoristico, la sala stampa è un buco che neppure la gentilezza di Luca Rossini, addetto stampa Bennet, riesce a ingrandire. Però… Sì, c’è un però: il “Pianella” ha un servizio che l’Adriatic Arena, con le sue iperboliche tribune e i grandi spazi inutilizzati, non propone: un servizio indispensabile se si vogliono organizzare grandi eventi: Wi-Fi, wireless, il collegamento internet senza fili. L’Adriatic Arena non ne è dotata e in parterre non funzionano le chiavette. Riuscirà Pesaro a colmare una lacuna che indispone gli ospiti?
Cantù fa meglio nel presente e nel passato.
Stamattina, camminando verso il centro dall’hotel Canturio, che alla reception ha un ultrà della Bennet, uno dei quattro “capicoro”, abbiamo notato con grande piacere che nella Piazza Garibaldi, ma anche in altri punti strategici, la città ricorda a tutti che sì ci sono le attività economiche a dare lustro alla Brianza, ma c’è soprattutto il basket. Enormi stendardi con le foto dei protagonisti. A un incrocio, i Corrado padre e figlio, per anni presidente e vicepresidente della Pallacanestro Cantù. E con loro Bob Thornton, che oggi gioca a Siena ma in passato è stato grande protagonista in maglia canturina.
E in Piazza Garibaldi l’apoteosi con l’omaggio al mitico coach Arnaldo Taurisano, ma anche a Marzorati e a Dennis Innocentin, scomparso troppo presto, Corradino Fumagalli e addirittura Alfredo Barlucchi, che giocò anche nella Victoria Libertas. E fra una foto e l’altra il programma della stagione teatrale. Arte, cultura e sport. Pensate quanti abbinamenti potrebbe proporre Pesaro. Basta pensarci.
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