21 giugno 2012
PESARO – Il basket al tempo della crisi è Milano che annuncia un nuovo americano, Pesaro che ne perde – al momento – uno, Treviso e Cremona che lanciano una sottoscrizione popolare, Roma che annuncia possibili difficoltà di iscrizione, Teramo che parte da meno 8 e probabilmente non farà parte del prossimo campionato di serie A, altre società in difficoltà.
Il basket al tempo della crisi è che il campionato a 18 squadre rischia di subire un deciso taglio. L’avrebbe voluto la logica, il raziocinio, l’intelligenza, il volare bassi per non farsi male cadendo da altitudini che danno le vertigini. In mancanza di tutto questo, l’imporrà il fattore economico. Che – al momento – non pesa solo in casa Olimpia Milano. Fino a che Re Giorgio concederà nome e dané.
Dunque, l’EA7 Emporio Armani ha annunciato di avere firmato Richard Hendrix, ala di 2,03 che ha disputato le ultime stagioni al Maccabi Tel Aviv. Una sorta di vendetta per interposta persona? Prendiamola così: voi ci avete rubato Richard Hickman, noi, anzi loro vi rubano Hendrix.
Ovviamente soddisfatto Sergio Scariolo, l’unico coach – al momento – ad essere tranquillo per budget e obiettivi. Tutti gli altri – quelli che hanno squadra e quelli che attendono una chiamata (al ribasso, perché così sarà) – vivranno un’estate caldissima. E non per colpa di Scipione, che sta mettendo in ginocchio l’Italia con temperature torride. Rispetto a quelle del mondo del basket, Scipione potrebbe essere… esquimese.
A Treviso, dopo avere preso atto della rinuncia di Zago, imprenditore che doveva essere il trascinatore del progetto Universo Treviso, hanno lanciato un’altra proposta: azionariato popolare a cura del Comitato “Treviso Io Ci sono”. Sembra davvero l’ultima spiaggia per salvare una società storica. Le quote partono da 100 euro. Ma il tempo stringe e i giorni a disposizione per l’iscrizione sono davvero pochi. Riccardo Pittis, Claudio Vazzoler, Massimo Iacopini, Adriano Zin e altri ex giocatori trevigiani confidano nella risposta della città.
Analoga situazione a Cremona, dove l’Associazione Futurbasket, in collaborazione con la Guerino Vanoli Basket, promuove la sottoscrizione popolare “Cuore Biancoblù”. Il presidente Vanoli invita i tifosi a dare un segnale nel sostenere la squadra. Le quote sono diverse e partono da 50 euro (Junior) che danno diritto allo sconto del 10 per cento per l’abbonamento di gradinata non numerata. Easy 100 euro, sconto del 15% per la gradinata non numerata e la tribuna bianca. Important 200 euro con sconto del 20% anche per la tribuna gialla. Muscle 300 euro con sconto del 20 per cento valido per tutti i settori. Socio Futurbasket 5000 euro con sconto del 30% per tutti i settori.
E se tali iniziative trovassero terreno fertile anche a Pesaro? Per avere una squadra interessante, basterebbe che diecimila pesaresi versassero 100 euro a testa, mettendo a disposizione della Victoria Libertas 1.000.000 di euro. I tempi sono difficili, ma 100 euro potrebbero essere il giusto sacrificio per continuare a coltivare una passione unica per la pallacanestro. Ovviamente, poi bisognerebbe anche pagare l’abbonamento, magari ricevendo in cambio un attestato di questo amore.
Non sarebbe come nel F.C. Barcelona, dove i soci pagano più di 150 euro a fondo perduto ricevendo in cambio il diritto di eleggere il presidente e i consiglieri, di ottenere uno sconto sul biglietto di entrata al Camp Nou e sugli oggetti in venduta nella “bottega del Barça, ma sarebbe una buona base di partenza per avvicinarsi a quel modello. Magari intervenendo all’elezione del presidente.
più che l’elezione del presidente occorrerebbe eleggere il GM…che in società non ha un’idea!!!