Bronzi, vecchia politica e compiacenze dei tecnici

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12 luglio 2012

di Amerigo Varotti*

E’ incomprensibile l’ostinazione delle senatrici anconetane Amati e Magistrelli per ottenere il trasferimento dei Bronzi dorati dal Museo di Pergola a quello di Ancona. Una ostinazione che è giustificata solo dall’arroganza di un vecchio modo di fare politica interessato solo a piccoli tornaconto elettorali e campanilistici ed incapace di una visione strategica e policentrica dello sviluppo regionale.

Bronzi Pergola 1

I bronzi in tutto il loro splendore

Una vecchia politica – ormai al capolinea – che tende ad accentrare ad Ancona tutto ciò che di meglio esiste sul territorio contribuendone alla crescita.

I Bronzi dorati sono a Pergola, loro sede naturale, in virtù di due decreti ministeriali e di tanti pronunciamenti di autorevoli esponenti della cultura e delle Istituzioni. Ultimo il parere dell’Assemblea Legislativa delle Marche.

La presenza dei Bronzi a Pergola, in una idonea sede museale, ha consentito di sviluppare attività in campo culturale, turistico ed economico che hanno permesso a Pergola di raggiungere performance elevate nelle presenze turistiche ed un indotto economico di grande rilievo per la città.

I Bronzi rappresentano una opportunità straordinaria per Pergola e tutto l’entroterra della provincia di Pesaro e Urbino che noi come Confcommercio intendiamo adeguatamente valorizzare.

Il comportamento delle senatrici Amati e Magistrelli è francamente indisponente, arrogante ed imbarazzante dal punto di vista politico e culturale.

Senza alcuna giustificazione.

Se non nelle assurde, fantasiose e ridicole proposte di alcuni tecnici ministeriali che ipotizzano un pendolarismo decennale dei Bronzi tra Pergola e Ancona.

Ed a proposito dei “BUROCRATI” ministeriali trovo sconcertante l’intervento “politico” sulla stampa del Soprintendente per i Beni Archeologici delle Marche, Maurizio Landolfi, che anziché assumere un atteggiamento super partes (come sarebbe ovvio visto che tra l’altro il Museo di Pergola è sezione distaccata di quello di Ancona e lui dovrebbe solo ed esclusivamente fare rispettare i Decreti ministeriali esistenti) si spinge in considerazioni politiche che non gli competono e che sono gravi ed inaccettabili. Alla stregua di un difensore d’ufficio delle senatrici del Pd.

* Direttore Confcommercio Pesaro e Urbino, vicepresidente Camera di Commercio Pesaro e Urbino

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