di Redazione
19 luglio 2012
PESARO – Il movimento locale e trasversale Fronte di Azione popolare Pesaro e Urbino interviene sulle raccolte firme per i referendum contro i privilegi della casta. Dice il presidente del Fap Giacomo Rossi: “I referendum che circolano, mirati ad abolire gli stipendi d’oro e le prebende dei parlamentari, sono due: uno, del Comitato del Sole che prevede l’abolizione di quasi ogni prerogativa, l’altro di Unione Popolare che prevede la sola abolizione della diaria ai parlamentari (circa 3.000 euro al mese). Il motivo per cui questi referendum sono una bufala è presto detto: il referendum abrogativo è regolato da alcuni articoli della legge 352 del 1970. Infatti non è possibile svolgere un referendum in contemporanea con le elezioni politiche, e se vengono convocate le elezioni politiche le procedure referendarie vengono sospese e rinviate di un anno (art. 34); è vietato depositare le firme di un referendum nell’anno (solare) precedente a quello delle elezioni politiche (art. 31); le firme si potranno eventualmente depositare dal 1 gennaio (art. 32); le firme devono essere depositate entro tre mesi dall’inizio della raccolta (art. 28). Tutto questo fa sì che le firme raccolte in questo periodo siano nulle e inutilizzabili; il primo giorno possibile per depositare le firme per un referendum è il 1 gennaio 2013, ma in questo caso, per via del punto 4, sarebbero valide soltanto le firme raccolte dopo il 1 ottobre 2012. In tal caso, comunque, il referendum potrebbe svolgersi soltanto nel 2014 o addirittura nel 2015, se le elezioni politiche fossero successive al 1 maggio 2013. Come ha ben detto anche Grillo, si fa molto prima a votare alle politiche dell’anno prossimo per i partiti che si impegnano a tagliare gli stipendi e aggiungiamo noi, senza ulteriori spese referendarie!”.
“Noi del Fap – conclude Rossi – ci schieriamo a favore di tutte quelle iniziative volte a ridimensionare drasticamente i privilegi della casta politica purché siano serie. Non si può scherzare e speculare sopra uno strumento importante come quello del referendum. Ci auspichiamo inoltre che, prima di altri referendum, si pretenda il rispetto degli esiti dei precedenti come quello sui rimborsi elettorali ai partiti e quello sull’ acqua, ancora purtroppo disattesi”.
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