4 agosto 2012
LONDRA (Inghilterra) – Mamma mia quanta Pesaro a Londra 2012!
Nei Giochi Olimpici c’è ancora spazio per le belle cose, anche se – è triste constatarlo – sono sempre più le Olimpiadi degli sponsor, della mercificazione. Alcuni giorni fa, il presidente del CIO (Comitato Olimpico Internazionale) Jacques Rogge sottolineava con orgoglio le entrate in crescita.
Eliminati dai Giochi sport importanti, non si sa mai che non diano spazio – in un futuro prossimo – alle gare riservate ai Peperon de’ Paperoni. Si fosse iniziato da Londra, in prima fila ci sarebbero stati Roman Abramovic, il russo proprietario del Chelsea, Mansour bin Zayed Al Nahyan, lo sceicco proprietario del Manchester City, e quello del Psg Al Thani. Berlusconi? Avrebbe fatto il raccatapalle.
Ieri sera, davanti ai botteghini dei luoghi dei Giochi, fosse pallavolo indoor o beach, centinaia di appassionati arrivati da tutto il mondo hanno provato a chiedere un biglietto. Inutilmente. “Sold out”, “Tutto esaurito”. Giusto. Sono le Olimpiadi! “Ma se in televisione – escludendo qualche sport – si vedono solo tanti spazi vuoti” ha commentato un signore avvolto nella bandiera brasiliana. Sconsolato, un addetto ai controlli ha risposto: “Sono biglietti venduti agli sponsor, che li hanno regalati a chi dei Giochi Olimpici gli importa davvero poco”. Così, fuori resta la passione, dentro i soldi degli sponsor. E Rogge esulta. Bravo!
Restando in tema Brasile, visto che eravamo a Earls Court, dove si gioca la pallavolo maschile e femminile, molti appassionati sono sgomenti: la loro Nazionale, campione olimpica in carica, è a una passo dalla clamorosa eliminazione.
E’ una Nazionale… pesarese. Che gioia vedere Ze Roberto, Sheilla e Jacqueline, che ha accorciato il cognome ma non ha tolto un solo centimetro alla leggendaria bellezza. Un altro tifoso brasileiro, osservando la mia maglietta targata Scavolini Siviglia, si è quasi commosso. “Tifavo Pesaro dal Brasile”. Manca solo Mari, poi sarebbe una serata perfetta.
Per fortuna ci sono le azzurre: Carolina (c’è bisogno di aggiungere Costagrande?), Monica, c’è il marottese Mazzanti. Manca solo Serena. E ancora oggi non si capisce perché Barbolini abbia rinunciato a Ortolani, e prima ancora a Ferretti alla quale ha preferito Rondon. Con tutto il rispetto… Ci sono anche le americane… le ex Berg e Hooker, ma vedere Hooker che domina ci fa stare ancor più male. Dopo l’ennesima schiacciata ci è scappato “Stron…”. Ci scusiamo, ma la sua fuga fa ancora male.
E poi c’è il dottor Benelli, che per un solo istante mi si presenta come “sconosciuto” quando mi chiama mentre sono in taxi – guidato da un inglese che viene in vacanza a Gabicce Mare – diretto a Victoria. E visto che con Piero Benelli abbiamo fatto il punto prima dei Giochi, parlando anche di Magnini, è doveroso ovviare a una dimenticanza clamorosa del vostro cronista. Abbiamo scritto che Benelli viene dal mondo del nuoto, e così si è parlato di Magnini, che purtroppo ha vissuto Giochi poco allegri, ma non ricordato che Pesaro è rappresentata ad altissimo livello da un presidente federale. Diamine, Piero, anche tu che sei stato azzurro di Pentathlon Moderno, dovevi ricordarmi che il presidente della Federazione Italiana è Lucio Felicita, pesarese in arrivo a Londra per seguire i suoi atleti che – scriviamolo battendo poco sui tasti – sono accreditati di una possibile medaglia.
Piero Benelli – medico della Vuelle – è anche basket. Grazie a lui il cerchio si chiude e ci riporta al Brasile. Vedere in campo Marcus Vinicius Vieira de Sousa ha riportato indietro nel tempo, quando il giovane brasiliano giocava nelle giovanili della Scavolini. Chissà se lunedì sera, alle ore 21 italiane, quando si affronteranno Spagna e Brasile, Scariolo e Marquinhos si saluteranno così: “Piacere, Scariolo, vengo dal settore giovanile della Vuelle”. “Il piacere è tutto mio, sono Marquinhos e ho giocato a Pesaro”. Londra? Provincia di Pesaro e Urbino.
Lascia una risposta