Il fango invade S.Veneranda, film (brutto) già visto

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7 agosto 2012

PESARO – Chi ci abita ha descritto scene da Vietnam: fango, caldo, umidità, zero acqua (se non quella finita in strada) per lavarsi e pulire casa. Ci mancava anche la terza rottura dell’acquedotto, terza in 48 ore, per Pesaro che attende, ora, l’acqua come la manna dal cielo. Il web non ha risparmiato critiche e ironia (“Arrivano  quattro autobotti per 100 mila persone? Il prossimo anno ci danno anche gli spruzzini?”), la politica è scesa subito in campo ricordando che l’acquedotto in questione (o alcuni suoi “rami”) da tempo necessitavano di manutenzione straordinaria, a Santa Veneranda hanno ricordato (facile) quanto accaduto solo un mese fa.

L’emergenza idrica doveva cessare nel tardo pomeriggio, un’emergenza dovuta alla terza rottura che si è verificata, intorno alle 6.30, in via Bonini (zona Santa Veneranda). La cronaca della lunga giornata di lavoro? Alle 11.30 le tubature danneggiate sono state rimosse ed è iniziato il lavoro di sostituzione con un nuovo tubo: solo nella nottata l’acqua è lentamente tornata nelle case dei pesaresi.

Nella serata, a Santa Veneranda, è stata pulita la parte più consistente di fanghiglia. Mercoledì mattina, dalle prime ore dell’alba, la pulizia sarà completata.

Per far fronte alla nuova emergenza, nella mattinata di martedì sono state nuovamente collocate tre autobotti di acqua potabile a Muraglia (piazza Alfieri), Baia Flaminia (Campo di Marte) e nel parcheggio del Campus scolastico.

Santa Veneranda invasa dal fango dopo la rottura alle 6.30 di una tubatura dell'acquedotto

Tra le 9 e le 10 è stato attivato alla Palla di Pomodoro e in via Mario Del Monaco il servizio di distribuzione dell’acqua nelle buste da 1 litro, e tra le 11 e le 12 a Villa Ceccolini nei pressi della chiesa e a Borgo Santa Maria (zona campo sportivo) sono stati distribuiti quattro bancali di acqua minerale.

Conclusa la distribuzione delle buste dell’acqua, si sta provvedendo a collocare tre nuove cisterne, o in alternativa a distribuire nuove buste d’acqua in via Del Monaco, alla Palla di Pomodoro e nella piazza di Candelara.

Sono sempre disponibili anche le fontanelle di via Gagarin (nei pressi del vivaio Pantanelli) e di via Paganini (davanti alla concessionaria DiBa).

Intanto sull’accaduto interviene il consigliere comunale Pdl Massimiliano Nardelli: “Ho sentito parlare Sindaco e Assessori di sfortuna sulla rottura dell’acquedotto. Mi si permetta di dire che qui la sfortuna c’entra ben poco. Oggi i cittadini ed i turisti sono costretti a subire le politiche fumose dell’Amministrazione comunale che preferisce, per questioni di visibilità, continuare a realizzare ed inaugurare rotatorie e bretelle piuttosto che investire su un problema storico della nostra citta’ che e’ la tenuta dell’acquedotto. Ci chiediamo ora chi risarcirà i nostri cittadini dei disagi subiti, gli albergatori, i ristoratori ed i bagnini da questa pessima figura che questa Giunta ha fatto fare all’intera città.
Quanto tempo dovrà ancora passare per vedere finalmente stanziati soldi per sistemare una volta per tutte il nostro acquedotto? I nostri amministratori continuano a pensare e progettare investimenti inutili e cattedrali nel deserto come il parcheggio di Viale Trieste e la costruzione del nuovo stadio quando le priorità dei bisogni dei cittadini sono proprio quelle relative ai bisogni primari come l’erogazione regolare dell’acqua.
Da questa esperienza negativa ci aspettiamo finalmente che l’Amministrazione comunale tragga le dovute conseguenze e che già nel bilancio preventivo dell’anno prossimo vengano destinate risorse adeguate per porre fine una volta per tutte a situazioni – come quella dell’acquedotto – che negli anni duemila appaiono assolutamente paradossali per una città che si vanta di essere moderna ed europea”


Un commento to “Il fango invade S.Veneranda, film (brutto) già visto”

  1. alessandro scrive:

    Veramente solo i bagnini non possono lamentarsi: le docce dei loro bagni sono alimentate dall’acquedotto romano proveniente da Novilara, che malgrado i millenni non si rompe. Peccato che l’acqua non sia potabile. Ma con un buon depuratore si potrebbe risolvere il tutto, specie in questi casi di emergenza.

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