“Schwazer stava bene e imitava Cassano. Invece…”

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9 agosto 2012

PESARO – “L’ultima volta che ho visto Alex Schwazer di persona, era lo scorso 18 giugno. Eravamo a St Moritz, sede del ritiro pre olimpico. L’avevo visto benissimo”. Luciano Murgia, storica firma dello sport pesarese e non solo, penna preziosa nella redazione di Pu24, ha vissuto da vicino il dramma sportivo e umano di Schwazer.

Luciano Murgia e Alex Schwazer a Sankt Moritz, sede del ritiro montano in vista delle Olimpiadi

Luciano Murgia e Alex Schwazer a Sankt Moritz, sede del ritiro montano in vista delle Olimpiadi

Come riporta oggi il Carlino, Luciano Murgia nei mesi scorsi aveva pubblicato un libro in collaborazione con lo stesso Schwazer. Un’opera, “Quelli che camminano”, per la Mondadori editore, recentemente premiata dal Coni, nata dalla passione dello stesso Murgia per la marcia, e che ha portato il giornalista pesarese a frequentare assiduamente Schwazer negli ultimi anni. “Insieme, avevamo guardato la partita dell’Italia, contro l’Irlanda, bevendoci una birra – ha raccontato Murgia -. Con noi c’erano il suo allenatore Michele Didoni, un grande fotografo di sport come Giancarlo Colombo e la sua manager Giulia Mancini. Lui, nativo di Vipiteno, ci aveva fatto ridere facendo l’imitazione di Cassano. Anzi, avevamo scherzato dicendoci che se a Londra andava… la prima risposta, in Tv, l’avrebbe fatta imitando Cassano. Oggi sono addolorato, quasi stento a credere che sia vero. Io ero appena tornato da Londra dove avevo visto la 20 chilometri di marcia. E non vedevo l’ora di ritornare per vedere Alex nella 50 chilometri. Ora? Ci vado lo stesso. Il biglietto era stato già fatto. E vedere la marcia resta comunque bellissimo. Poi, conosco quasi tutti gli atleti e conto di vedere la 20 chilometri femminile. Certo, avrei voluto vedere Alex. Invece l’ho visto al Tg1 e l’ho rivisto su Sky. Lui non ha bisogno di doparsi per vincere una gara. Provo un profondo dolore. Certa stampa italiana sportiva è formidabile in uno sport in cui potrebbe vincere ogni medaglia: il salto sul carro del vincitore con successiva discesa al volo. Questo, malgrado io sia da sempre nemico del doping e sia, in questo senso, per l’ergastolo nello sport. Ribadisco che Alex ha sbagliato. Nessuna discussione. Ma essendogli amico rinnovo il mio sentimento di affetto: se avrà bisogno di me, gli sarò sempre vicino”.


Un commento to ““Schwazer stava bene e imitava Cassano. Invece…””

  1. Massimo Ciani scrive:

    -Schwarz e dintorni-Grande Schwarz !E non per quello che hai fatto. Per aver avuto il coraggio di sbatterlo in faccia ad un uditorio di media pronti a farti a pezzi, in nome di un’ipocrisia sempre più diffusa in questa società di finti eroi. Mi hai ricordato tanto un altro sfortunato campione negativo:Pantani. Avesse avuto anche lui il coraggio di tirare fuori in pubblico il rospo che lo consumava, forse lo avremmo ancora tra noi.Ti sei spogliato del ruolo di campione, che non hai mai amato, e hai indossato quella di uomo, con tutta la sua fragilità, le sue incertezze, i suoi dubbi. Hai abbattuto un luogo fin troppo comune, quello che vuole che il pianto non appartenga al sesso maschile. Certo, ti sei dopato. Ma siamo sicuri che fra quelle decine di medagliati e non che ci passano televisivamente dinanzi non ce ne siano molti altri di Alex Schwarz, che magari hanno trovato il sistema medico scientifico per non farsi scoprire…?Il culmine della tua umana grandezza l’hai raggiunto allorchè hai confessato che sarebbe stato sufficiente non rispondere al controllo del CONI e tutto sarebbe trascorso in modo indolore. Lo avresti potuto legittimamente fare, ma la tua coscienza te lo ha impedito. Ti ha impedito di andare a conquistare una probabile medaglia truccata , e di portarti dietro per tutta la vita un peso insopportabile. E così, mentre abbiamo assistito ad imprese sportive di atlete cinesi che hanno realizzato performances addirittura migliori degli uomini , in mezzo agli applausi di folle incredule ma ossequenti alla spettacolarizzazione televisiva, tu ti sei esposto al pubblico ludibrio , solo con te stesso, a capo chino, alternando singhiozzi alla elencazione dei valori in cui ancora, per fortuna, credi, la mamma, la tua adorata fidanzata Carolina. Dai, Schwarz, non abbatterti. Non è bello ciò che hai fatto, non finirai nei libri come un esempio di correttezza sportiva.Il tuo rimorso è apparso sincero.Mi sei sembrato un giovane indifeso , come cene sono tanti in giro, purtroppo.Hai sbagliato, pesantemente, ma hai avuto l’onestà morale di confessare ciò che l’avidità di danaro , il cinismo , la fede ormai tramontata in certi valori, impedisce ad altri di fare.Tu sapevi che stavi dando un colpo di spugna ai tuoi trascorsi sportivi e a un mucchio di danaro. E concludo con una frase retorica, certo di tirarmi addosso tutti gli improperi dei perbenisti veri e non. Caro Alex. Solo chi cade può risorgere. (autorizzo la pubblicazione purchè siano riportate per intero le generalità dell’autore)

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