Multe ai ciclisti, stupore e proteste

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20 agosto 2012

PESARO – Multe, multe e ancora multe. Annunciate da giorni, sono arrivate puntualmente stamattina. La reazione – malgrado comunicati e interviste – è stata di stupore prima e di rabbia poi. Le prime vittime hanno protestato, tirando in ballo una parola che non fa onore a chi la pronuncia e ancor più ha fatto di tutto perché diventasse… legge.

Vigli urbani in azione tra le Vie Bixio e Rossi: elevate numerose multe

Vigli urbani in azione tra le Vie Bixio e Rossi: elevate numerose multe

Consuetudine. E’ questa la parola più usata dai puniti. L’abbiamo ascoltata in particolare, in Via Bixio, a pochi metri dal sottopassaggio ferroviario che collega a Via Rossi. Si tratta di uno dei punti nevralgici del traffico cittadino, il luogo dove più è (anzi, era) impunito il comportamento scorretto dei ciclisti. Arrivano – speriamo di potere scrivere presto arrivavano – contromano da Via Rossi per raggiungere il centro, passano con il rosso, oppure, provenendo dalle Vie Saffi e Cardinal Massaia, senza attendere il verde del semaforo, salgono sul marciapiede e via, verso il centro. Stessa infrazione è commessa da chi, arrivando dal centro diretto in Via Rossi, arriva al semaforo di Via Bixio e trova rosso. Uno sguardo a destra, per controllare che da Viale XXIV Maggio non giungano veicoli, e di corsa sui marciapiede.

Stamattina, i ciclisti indisciplinati hanno trovato una pattuglia di vigili urbani che ha elevato numerose contravvenzioni. Annunciate, puntualmente giunte. Colpiti anche due cicloamatori che, provenienti da Viale XXIV Maggio, sono passati quando il semaforo indicava rosso. Peccato che a pochi metri di distanza, in quegli stessi momenti, si rinnovasse il rito, pericoloso, delle biciclette contromano e sui marciapiede. Ma per accertare irregolarità commesse dai ciclisti c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Resta la rabbiosa considerazione di un giovane papà che portava un seggiolino con bimbo: “E’ una consuetudine!” ha urlato alla vigilessa, comprensiva per il linguaggio ma inflessibile nel fare rispettare le regole. La consuetudine non fa onore a chi la invoca, perché significa dare per scontato che le regole possono essere calpestate impunemente se lo si fa per abitudine.

“Signor giudice, questi ladri rubano tutti giorni, per loro è una consuetudine!”. “Una consuetudine? Bene, siano liberati subito!”.

Il problema però, è che la “consuetudine” invocata dal giovane padre che deve pagare la multa, è (anche) figlia di una disattenzione imperdonabile da parte delle forze dell’ordine e degli amministratori pubblici, che poco o niente hanno fatto per educare. E’ colpa delle famiglie, che ai figli concedono tutto e altrettanto perdonano e della scuola, dove la scomparsa dell’educazione civica ha fatto più disastri della grandine. Ma è anche colpa dei “fondamentalisti dell’ambiente” che in nome della bicicletta ecologica chiedono impunità zero per i ciclisti, anche per i più pericolosi. Tanto, quando si muore per andare contromano, la colpa è sempre del singolo, non di chi ha fatto passare la “consuetudine”.

Una domanda ai fondamentalisti dell’ambiente: quali sono i paesi più attenti alla mobilità sostenibile? Quali i paesi che per primi hanno investito nei trasporti ecologici e quindi nelle piste ciclabili?

Risposta: i paesi nordici. Dove le norme si rispettano e chi infrange le regole, in auto o a piedi, è punito inesorabilmente senza che gli ambientalisti protestino.

Un invito a questi politici, ai fondamentalisti: organizzino un viaggio di lavoro – in bicicletta – in Alto Adige Sud Tirolo, non è necessario arrivare in Austria, Germania, Olanda, Danimarca, Svezia, Norvegia o Finlandia, e poi ci raccontino l’esperienza.

Intanto, a Pesaro qualcosa si muove. Chissà che questi interventi non facciano della “città ciclabile” anche la “città delle regole”.

3 Commenti to “Multe ai ciclisti, stupore e proteste”

  1. respect rules scrive:

    poi però quando vengono stirati dalle auto che non li vedono perchè contromano piangono….(se gli va bene)

  2. roberto scrive:

    mi auguro che i controlli continuino ancora per diverso tempo, sperando di convertire qualche ciclista indisciplinato a far rispettare le regole……sono stanco di fare lo slalom in centro per evitarli e e poi sentirmi mandare a quel paese…..!!!!!!

  3. TT scrive:

    Bene i controlli ed il rispetto della legge, sarebbe un bene finalmente investire il senso di educazione stradale e civica ma MALISSIMO la scarsità di ciclabili adeguate in numero e dimensioni (vedi carreggiata) ad accogliere il traffico delle due ruote, oltretutto in forte aumento.

    Alcune ciclabili zona via gradara-iper sono addirittura pericolose per bambini ed anziani, in caso di fuori uscita dalla carreggiata la caduta violenta è assicurata.

    Se poi vogliamo parlare che uno dei mezzi più sicuri per il trasporto in bicicletta come il trailer diffusissimo in tutta europa ed italia del nord fa fatica a passare od entrare nelle ciclabili pesaresi….

    Per rendere una città ciclo-pedonabile non è assolutamente sufficiente paventare di aver realizzato una bicipolitana con i requisiti minimi magari per usufruire dei fondi europei ma è necessaria una volontà di sviluppo non politicizzata adeguata già da ora ad una visione futuristica e completa del traffico ciclopedonale, basterebbe copiare da altri stati europei senza bisogno di costosi incarichi a presunti luminari che tutto fanno fuorchè aver mai cavalcato una bicicletta od usato un trailer.
    Prima si investe in educazione, in strutture e poi si colpisce seriamente il non rispetto delle regole.

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