Ricci a Bersani: “No squadra del ’96, serve gente nuova”

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8 settembre 2012

REGGIO EMILIA – C’è chi lo vorrebbe candidato sindaco alle prossime elezioni comunali di Pesaro. E c’è chi lo vedrebbe bene, meglio, per questioni anagrafiche (è questo il momento giusto per tentare di farsi sentire  a livello nazionale) e per predisposizione organizzative e sociali (un ruolo da primo cittadino in una città come Pesaro, ma pur sempre di soli 100 mila abitanti, non capoluogo di Regione, lo frenerebbero) ma con le condizioni di poter dire realmente la sua, come candidato per il Parlamento.

Ricci con Bersani, incontri ravvicinati al Marche Day

Ricci con Bersani, incontri ravvicinati

Matteo Ricci, attuale giovane presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, intanto chiarisce per lui cosa deve fare il Pd da qui alle prossime elezioni. E per dirlo, anzi, ribadirlo con forza, sale sul palco di Reggio Emilia alla convention del PD: “Non siamo la corrente di sinistra, possiamo diventare il corpaccione centrale del partito. Sono stanco degli appelli, siamo con Bersani ma ci dica cosa possiamo fare per dargli una mano a gestire le nuove sfide. E vincere”. E ancora: “Stop ai paracadutati. Dobbiamo cercarli a ‘Chi l’ha visto’?”. E poi l’affondo più importante: “Serve squadra nuova , non possiamo presentarci con quella del’96. Vale per primarie, elezioni, governo e partito. Zero deroghe allo statuto (messaggio alla Bindi, ndr), serve battaglia comune da parte nostra, dopo 15 anni si può fare politica fuori dal parlamento.  Sono più importanti le primarie per i parlamentari di quelle per scegliere il leader. Sono rischiose, ma vale la pena rischiare per scardinare il meccanismo delle correnti nazionali”.

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