di Redazione
21 settembre 2012
MILANO – La modernità dei personaggi, dello stile e del colore, la scena di vita quotidiana unita all’erotismo, lo sguardo dei soggetti che fissano lo spettatore come fossero in posa per una fotocamera: con questi elementi Manet, nel quadro Le dejeuner sur l’herbe, segna la rottura col passato, recuperando comunque l’impostazione classica, che resta il punto di forza del quadro anche nel rifiuto delle convenzioni e con una nuova libertà di espressione.
Analogamente la fusione tra classico e moderno, la sensualità, segnano il concept Gieffe, la rappresentazione di una donna che valorizza la sua femminilità, la sua forza interiore, la determinazione, senza mostrarsi in modo volgare.
La citazione del quadro di Manet, attraverso la fotografia, è di Arianna Mamini: la fotografa propone uno scambio di parti tra uomini e donne per rappresentare il presente, ora non è più necessario che la donna si mostri nuda, non è un accessorio, per questo è l’uomo ad essere nudo, mai volgare ma etereo come in una scultura classica.
I colori della collezione attingono dal concetto di Manet l’idea di contrapporre toni scuri freddi a lampi di luce calda. Le linee essenziali, pulite, geometriche, i materiali, l’atemporalità, fanno rivivere mille volti di donna, tante sfaccettature al femminile.
Siamo a Cool Hunter Italy Trade Show, il nuovo salone che all’interno della Settimana della moda di Milano ospita i giovani fashion designer. Fabiana è nata e cresciuta nell’ambiente della moda: sua nonna realizzava abiti su misura, passione che trasmette alla figlia Maria, madre di Fabiana – che ha collaborato per 35 anni con Moschino – e a lei stessa, che frequenta dapprima l’istituto d’arte di Pesaro, sezione Moda e costume, poi si laurea Progettista di moda all’università di Urbino. Dopo aver collaborato con diverse aziende come fashion designer e art director, nel 2010 Fabiana Gabellini crea Gieffe Atelier con sede a Cattolica. Gli abiti sono pezzi unici, realizzati a mano con le tecniche di modellistica sartoriale che ha appreso fin da giovane. Gieffe Atelier è un laboratorio creativo dove il recupero di tessuti e accessori vintage si mescola all’uso di materiali innovativi ed ecologici: il recupero del passato diventa anticipazione del futuro. Per la campagna pubblicitaria F-W 2012-2013 Fabiana cercava qualcuno che sapesse dare al suo brand un’immagine sofisticata, vera, fuori dagli schemi: a maggio visita una mostra della fotografa Arianna Mamini e rimane colpita dalle sue immagini intense e lontane dalla patinata freddezza delle solite fotografie di moda, così decide di collaborare con lei.
Arianna Mamini, giovane fotografa pesarese, si è fatta conoscere grazie alla mostra itinerante November Striptease; le sue foto di villini dei primi del Novecento sono state pubblicate sul saggio Romagna Liberty e le hanno valso un premio, tuttavia il genere in cui preferisce esprimersi è la ritrattistica. Di recente, in collaborazione con l’artista Leonardo Nobili, ha realizzato una performance fotografica alla Darsena di Cattolica.
Non ho critiche riguardo l’idea pubblicitaria quanto verso il messaggio che la fotografia pretende di comunicare.
Mentre gli uomini hanno sguardi vivi (il primo) e pose naturale, le donne seppur vestite sembrano dei manichini senza vita. Sono forse ancora piu’ oggetti che nell’originale. Sarà solo una mia impressione, ma la comunicazione che si era prefissi non sembra raggiungermi.
Vorrei inoltre segnalare che questo provocatorio scambio di ruoli all’interno dell’opera di Manet era già stato fatto dalla Orlan
http://www.edueda.net/index.php?title=Orlan
Vorrei precisare che la fotografa Arianna Mamini oltre ad aver partecipato alla monografia ”Romagna Liberty” (a cura di Andrea Speziali, Maggioli editore) con delle fotografie ha anche vinto il concorso fotografico bandito nel 2011.
http://www.romagnaliberty.it