Santa Croce, nuovo prelievo multiplo di organi

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24 settembre 2012

 

 

 

 

FANO – La famiglia di un paziente di 56 anni, colpito da emorragia subaracnoidea, ha acconsentito alla donazione degli organi. Il Centro Nazionale di Riferimento ha destinato un rene ed il fegato al Policlinico di Ancona Umberto I e un rene all’Ospedale di Bergamo.

 

 

 

L’attività di prelievo, effettuata dall’equipe di Ancona, è iniziata intorno alle 2 del mattino del giorno 24 settembre 2012 e si è conclusa alle 8 nel blocco operatorio del presidio Santa Croce di Fano degli Ospedali Riuniti Marche Nord.

 

 

 

Le procedure medico legali inerenti l’accertamento della morte cerebrale, quelle organizzative relative al prelievo e trasporto degli organi e le verifiche cliniche dell’idoneità degli organi al trapianto, sono state condotte dal collegio medico composto dai professionisti della Rianimazione, della Neurologia e della Direzione Medica di Presidio in collaborazione con il personale medico ed infermieristico della Rianimazione e del Blocco Operatorio. Il Collegio Medico e le equipe esterne intervenute per il prelievo di organi hanno lavorato a stretto contatto con il “Nord Italia Trasplant” (NITp), centro nazionale di riferimento per la regione Marche dell’attività trapiantologica che ha, appunto, deciso le sedi a cui destinare gli organi.

 

 

 

“La generosità da subito dimostrata in un momento così doloroso dalla famiglia e dalla compagna del giovane paziente deceduto – commentano i medici coinvolti nelle procedure di accertamento di morte cerebrale – e l’impegno di tutti i professionisti, hanno reso possibile, ancora una volta, riaccendere la speranza per altre vite”. “Inoltre – precisa il Direttore Generale di Marche Nord Aldo Ricci – la nostra Azienda, con Fano e Pesaro, è una delle prime realtà delle Marche. Le donazioni di organi e tessuti sono un indice di qualità delle strutture sanitarie e i risultati ottenuti dalla nascente realtà ospedaliera ne qualificano l’attività. Tutto questo è il frutto di un’organizzazione specifica, del lavoro dei Coordinatori Locali, delle due Direzioni Mediche di Presidio e di tutti i professionisti che a vario titolo contribuiscono alle operazioni di donazione”.

 

 

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