di Redazione
10 ottobre 2012
SENIGALLIA – Alla Rocca roveresca di Senigallia Francesco Musante continua ad affascinare pubblico e critica con la sua mostra sulla magia dei sogni. Una rassegna voluta dall’assessore alla Cultura del Comune di Senigallia, professor Stefano Schiavoni, e da Cartilia edizioni di Ancona. Un percorso di pagine poetiche veramente avvincenti racconta ai visitatori il flusso creativo di Francesco Musante, un pittore, i cui successi recenti sono legati anche all’invenzione di costumi teatrali.
L’inventore della psicanalisi interpreta questi segni come ricordi di copertura per esperienze non gratificanti realmente vissute nellíinfanzia e che si inseriscono, malgrado il tentativo di rimozione, nel sogno. In questo caso le favole preferite si sostituiscono ai brutti ricordi trasformandosi in una sorta di memoria di difesa. Anche le illustrazioni di Musante potrebbero lenire un disagio, colmare un vuoto e organizzare nuovi ricordi, ma a patto che líosservatore non si ostini a chiedersi che cosa vogliano rappresentare. Ad esempio nelle serigrafie de ìLe Mille e una notteî si ha come la sensazione di essere trasportati in un mondo onirico ben lontano dallíuniverso fenomenologico, ovvero nei liberi regni della fantasia. Così sospesi tra realtà e fantasia, tra cielo e terra, tra finito e infinito, possiamo abbandonarci ad acrobazie interpretative personali che coinvolgono i sistemi memoriali e sensoriali di ciascuno di noi. In questo caso il sogno corrisponde allo specchio di una verit‡ profonda. Nelle favole popolari si ha sempre líimpressione che líeroe stia facendo la cosa giusta, la pi˘ consona alla realizzazione del suo progetto e che persegua il suo scopo senza tentennamenti e ambiguit‡. Nelle illustrazioni delle favole di Andersen, le figure principali di Musante sono mescolate ad altre secondarie, a simboli, a parole e a tutta una serie di suggestioni cromatiche che inglobano líintera scena. Un modo per far capire che ognuno potrebbe essere líeroe della propria favola ideale purchÈ riesca ad utilizzare il grande potere dellíimmaginazione. La fantasia, per quanto disinibita, non inventa, ma scopre e rivela i processi e i fenomeni dellíesistenza biologica e psichica che sfuggono al controllo della ragione. » proprio dal conflitto tra realt‡ e illusione, tra finzione e verit‡, tra coscienza e istinto che líartista ligure trova líenergia per muovere i suoi personaggi, per trasformare una lettura in una visione ideale, ma mai del tutto staccata dalla realt‡. Un caleidoscopico fluire di scene, al tempo stesso complesse e agili, sempre ricche di oggetti, che ci raccontano una storia ideale, liberamente interpretata dalle sue illustrazioni che si trasforma, magicamente, nella nostra favola della vita.
Le scritte con cui Musante circonda le sue fantasie figurate rispondono a un elementare e naturale bisogno di ornamentazione e segnalano la reazione difensiva dellíIo per sfuggire alla disgregazione e contenere il disordine. Facciamo torto allíartista se ci poniamo a esaminare il suo lavoro da simili punti di vista, perché non sappiamo davvero esimerci dal cercare líaltra faccia della medaglia nella sua poetica, troppo semplice per essere come sembra. Ce ne avverte pure la calligrafia affatto innaturale, apparentemente infantile, irta, puntuta e rigida, arricciata, dal vago goticismo e, come lascia intendere líimpianto grafico delle immagini, adombra líottimo incisore acquafortista che di solito síaccompagna allíeccellente disegnatore. Il disegno ha infatti un ruolo significativo nellíopera di Francesco Musante, importanza accademica di tradizione toscana: disegnare poi colorare. Bisogna dirlo innanzitutto, eppoi pensarci, perché è difficile districarsi in una poetica che si articola tra pittura e letteratura procedendo su un filo sottile come quello teso nelle notti musantiane percorse dagli omini armati d’enormi penne stilografiche» facile comprendere come líartista goda particolare stima presso i letterati. Ma bisogna precisare che il suo mezzo espressivo è la pittura.
La mostra sulla magia dei sogni di Francesco Musante potrà essere visitata fino al 4 novembre.
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Nelle immagini Francesco Musante e quattro costumi realizzati per la BohËme.
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