19 ottobre 2012
PESARO – Con gli anticipi tra Chateau d’Ax Urbino e Imoco Volley Conegliano (sabato ore 20,30, Pala Mondolce, arbitri Piersanti e Longo) e tra Unendo Yamamay Busto Arsizio e Banca Reale Yoyogurt Giaveno (ore 20,30 PalaYamamay, arbitri Pozzato e Padoan, diretta su Rai Sport 1), inizia il campionato di pallavolo femminile serie A1.
Si riparte e il computo delle perdite, tra allenatori e giocatrici andate all’estero, è decisamente pesante. Ma, senza niente togliere agli Abbondanza e ai Barbolini, alle Havelkova e alle Havličkova, è incredibile – ma sarebbe giusto utilizzare altri aggettivi – che ai nastri di partenza non ci sia il Professor Luciano Pedullà.
“E’ un po’ colpa mia: sono una persona che ama stare nelle comodità di casa, con la sua famiglia. Ha la fortuna di avere vicino mia mamma che di recente ha subìto un intervento chirurgico a un ginocchio. Poi è vero che nei dintorni ci sono tante squadre e fra queste qualcuna potrebbe tenermi in considerazione… Peccato, mi accontento di seguire le mie ragazze…”.
Sono le ragazze lombarde con le quali lei ha vinto l’ultimo Trofeo delle Regioni.
“La Lombardia ha tanti talenti, mi diverto molto a lavorare con loro. Quest’anno alleno le nate dal 1998 in poi. Ne ho visto una del 2000 molto interessante nel palleggio. La rivedrò i prossimi giorni. Domenica abbiamo in programma l’ultima ri-selezione. Ne abbiano visionate già 180. Sarà un’occasione per le ultime indicazioni sul lavoro da fare in vista del prossimo giugno, del Trofeo delle Regioni 2013. E’ un lavoro molto bello, peccato che queste giocatrici di alto livello abbiano pochi spazi a disposizione.
Il Professore è informatissimo. Volevamo dirgli della giovane Lestini ingaggiata dalla Robur, ma lui lo sapeva già.
“E’ un motivo in più per sottolineare con piacere la strada presa dalla Robur. Ho letto poco fa di Monica Lestini, un’altra giovane che entra a fare parte della squadra pesarese. Un segnale importantissimo, magari più per dovere che per piacere, comunque da incoraggiare e applaudire. La strada del rinnovamento della Nazionale passa attraverso la crescita di queste giovani”.
Il Professore spende sempre volentieri belle parole per Pesaro.
“E’ stato un piacere lavorare alla Robur, ho vissuto un anno molto bello sotto tutti i punti di vista, merito della società e delle ragazze. Di recente, ho incontrato Alix Klineman e Maren Brinker e mi sono sentito con Serena Ortolani…”.
Ha visto la Supercoppa vinta da Busto Arsizio?
“Solo in tv, perché quel giorno operavano mia mamma. Ho visto Klineman decisamente indietro, ma è stata ferma tutta l’estate per un intervento chirurgico al dito mignolo che le procurava piccoli problemi.. Non l’avrei fatta operare, ma i medici ne capiscono più di me. Lei ha bisogno di lavorare per essere al meglio e comunque mi è sembrata poco sfruttata con la pipe. Se inserita nell’ambiente giusto, Maren riesce a mascherare le sue incertezze. Posso permettermi di fare una critica: non riesco capire come si possa mettere in discussione Brinker con Faucette. Rispetto all’americana, Maren ha più consistenza e dà più equilibrio alla squadra e non ha bisogno di avere la palla sempre in mano. Oltre tutto a suo favore c’è una notevole esperienza internazionale. Non vedo perché tenerla in panchina; quando è stata utilizzata ha fatto la differenza, dando sicurezza alle compagne, alla squadra. Poi i punti li hanno messi giù Arrighetti, Marcon e Kozuch, ma lei ha cambiato la partita”.
Inizia la stagione e per l’ennesima volta ci diciamo che il livello si è abbassato. Quanto, secondo lei?
“Dal punto di vista tecnico, tanto. Ma è vero che dall’altra parte ci sono le nuove leve che stanno crescendo molto. Non vorrei ripetermi, ma Caterina Bosetti è nata pallavolisticamente solo l’anno scorso e già adesso mostra qualità tecniche notevolissime. Si sono viste in Supercoppa. Cose belle tecnicamente, non giocate d’istinto. Abbiamo giovani che stanno riportando più in alto il livello, ma aver perso alcune giocatrici è sicuramente negativo. Pazienza, lo rialzeremo”.
Grazie alle scelte di Pesaro, sia della Robur sia della Snoopy: ora giocano qui tre dei talenti più interessanti della pallavolo italiana.
“Sono tre che ragazze che mi piacciono molto. Di Monica Lestini ho detto già. Spero che Chirichella giochi tanto, ora non chiedetemi al posto di chi, perché – pur non conoscendola – risponderei Gibbemeyer. E Alessia Fiesoli potrebbe meritare più della B1, ma allenata da Bertini e con la società che ha intorno, la Snoopy, farà bene. Del resto la nostra serie A2 è povera sotto ogni punto di vista: tecnicamente, agonisticamente, spettacolarmente. Meglio la serie B1. Brava Pesaro, allora. Ha dovuto muoversi per necessità, ma lo ha fatto molto bene. E potrebbe essere la sorpresa della nuova stagione”.
Dicevamo di Chirichella e Gibbemeyer. La sensazione è che a rischiare il posto sia Elisa Manzano, che – vista dalla tribuna e senza alcuna offesa – talvolta dà la sensazione di essere in campo per caso.
“Conosco bene Elisa. Anche lo scorso anno era finita in discussione, ma alla fine, contro Villa Cortese, è stata grande protagonista a muro. Lei è lenta a rimettersi in condizione, d’estate si ferma, inoltre è giocatrice atipica come comportamento caratteriale e se non è subito pronta con i primi tempi, si distrae a muro. In campo per caso? Lei, friulana, è più fredda di altre compagne. Non è come Lulama Musti De Gennaro che sembrava avere un temperamento incredibile, ma mostrava cose assai confuse. Elisa ha meno temperamento, ma è più precisa. Poi è vero, a volte, come Anzanello, sembra fuori dal gioco, ma non si può mettere in discussione il suo valore”.
Come avrebbe vissuto la maternità di Serena Ortolani?
“Dal punto di vista tecnico è un brutto colpo, ma ritengo che si dovrebbe avere più attenzione alla maternità anche nella pallavolo. Pesaro ha perso un opposto per una cosa molto bella. Sta alle società attrezzarsi per fare a meno di una giocatrice, pure se molto importante. Io ho scelto di non dipendere, mai, da una giocatrice, in nessun modo. Così accetti più facilmente un evento imprevisto. Detto questo, la Robur è partita da una base importante, confermando tre giocatrici e prendendo Signorile, una palleggiatrice che stimo. E con Kenny Moreno Pino è riuscita a fare un ottimo colpo, anche se non sarà subito in condizione. E’ vero, però, che lei ha un fisico particolare e non ci metterà molto tempo a entrare in forma. E quando conoscerà bene la palla di Signorile, non dico – visto il bene che voglio a Serena Ortolani – che sarà meglio, ma di sicuro non sarà peggio. L’unico dubbio riguarda Muresan, perché non vorrei che mettesse in difficoltà la ricezione, accentuando l’impegno di Monica De Gennaro, che con me è stata davvero molto brava, sobbarcandosi un gran lavoro. Ma Andrea Pistola sta gestendo la situazione in maniera ottima”.
Ecco, se coach Pistola non si offende, lei è il Professore, ma lui è un ottimo allievo. Non a caso sta lavorando in maniera incredibile sui fondamentali.
“No, per carità, non ci sono professori e allievi. Lui è un tecnico che fa del lavoro in palestra una grande cultura. Pensa positivo, è umile e corretto. Se lavora sulla tecnica ha capito cosa c’è bisogno per dare sicurezza. Non voglio fare raffronti, ancor meno critiche e polemiche, ma altri avevano avuto difficoltà a farlo”.
Busto è favorita? Chi può insidiarne la supremazia?
“Sì, Busto è favorita, ma in Supercoppa mi sarei aspettato un risultato più da… favorita. Villa Cortese e Novara non è un’unione, ma lo spostamento di una grande giocatrice, Caterina Bosetti, in una squadra – Novara – che aveva già bellissime giocatrici (Veliković, Malagurski, Viganò) e ha aggiunto Klineman, per la quale – come sapete – ho una grandissima stima. E’ un gruppo giovane guidato da un tecnico che ha fatto del lavoro con le giovani una delle caratteristiche degli ultimi anni. Credo che Villa sia l’unica a potere creare grosse difficoltà a Busto Arsizio. Poi non mancheranno le sorprese…”.
Il ruolo di Chieri Torino?
“La vedo all’altezza per una singola partita, non per l’intera stagione. Il secco 0-4 nell’amichevole con Piacenza dimostra le difficoltà che dovranno affrontare”.
E Piacenza, con Francesca Ferretti in cabina di regia?
“Bene, bene, però sarà importante verificare se Francesca riuscirà a mettere in condizione ideale le centrali senza dovere togliere palla a Turlea, Lucia Bosetti e Meijners, che peraltro produce solo in attacco. Questa può essere la difficoltà maggiore per Piacenza”.
La Robur parte da Modena: due squadre che viaggiano in direzioni opposte…
“Vedremo se l’arrivo di Glass, una delle migliori palleggiatrici, cambierà la storia, visto che in passato tutte le colpe erano attribuite a chi alzava. A Modena manca la spinta che hanno le giovani, mai farei una squadra esperta senza un paio di giovani in gamba”.
Urbino ha cambiato molto…
“Mi hanno sorpreso le grosse difficoltà mostrate in precampionato. E’ chiaro che Salvagni conosceva alla perfezione giocatrici e ambiente, mentre Ettore Guidetti deve trovare ancora l’amalgama con le due situazioni. Prevedo comunque un campionato discreto, ma non buono come l’anno scorso. In più ci sarà la difficoltà della Champions. Per la Chateau d’Ax sarà molto importante partire bene contro Conegliano”.
Ultimo capitolo: la Nazionale.
“Penso che la scelta sia orientata in un’altra direzione e che se andasse davvero così mi dispiacerebbe molto. Ho in mente molte cose per fare il bene della pallavolo, ma sono certo che anche altri allenatori hanno un programma. In verità, non ho ricevuto un’offerta, una chiamata. Il successore di Barbolini si conoscerà dopo dicembre, ma credo che la Fipav abbia interpellato altri. Io, però, sono armato di santa pazienza e aspetto. Sarebbe bellissimo se scegliessero me. Sarei disponile a saperlo solo il giorno della scelta, e direi sì in un paio di minuti. In ogni caso sarà una scelta logica, ragionata, interessante, intelligente. L’Italia non ha chiuso un ciclo, servono solo alcuni cambi”.
Scusate tanto, ma sempre a rimpiangere il passato…intervistare chi non c’è più. Ma un po’ più di credito ai nuovi arrivati no?
Se cerca nel nostro archivio in alto a destra (basta inserire la parola chiave: Robur, Volley ecc) scoprirà che abbiamo intervistato anche molti protagonisti del presente e… del futuro. Le segnalo, per esempio, l’intervista di Giada Biagioli ad Alessia Fiesoli. Saluti
Concordo al 100% con quanto detto dal Prof. Pedulla’ nella intervista/disamina sullo stato del volley femminile in Italia e della Robur Pesaro (di cui sono tifoso e amico), non ho rimpianti, conosco personalmente, coach Pistola, che stimo moltissimo, del resto é cresciuto a pane e volley a Falconara, ovunque ha allenato ha ottenuto ottimi risultati.
Tornando al Prof. Pedullà, io lo vedrei bene alla guida della Nazionale Italiana, ma molto probabilmente le grandi menti della Fipav Nazionale!!!sceglieranno altre strade e faranno altri madornali errori.