Fossili rivoluzionari trovati sul San Bartolo

di 

26 ottobre 2012

PESARO – I pesci fossili trovati sul San Bartolo rivoluzionano la teoria sul Disseccamento del Mediterraneo avvenuto 6 milioni di anni fa. La notizia arriva da Torino, dall’esperto paleoittiologo Giorgio Carnevale, del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino. Il docente ha confermato che i testimoni fossili rinvenuti durante gli scavi del 2011 al Monte Castellaro (oggi in fase di studio al Museo di Calci dell’Università di Pisa), celano importanti segreti che paleontologi di fama internazionale attendevano da 40 anni. Tanto che presto usciranno importanti pubblicazioni con tutti i dati scientifici.

Archeologi al lavoro. Foto d'archivio

La notizia è emersa in occasione del “geoevento  organizzato dal Parco San Bartolo in occasione della Settimana Nazionale del Pianeta Terra (promossa dal responsabile Rodolfo Coccioni, docente di Paleontologia all’Università di Urbino, presidente della Società Paleontologica Italiana)Una giornata open day al museo Paleontologico di Fiorenzuola di Focara che ha riscontrato grande successo tra gli appassionati di paleontologia, ma che ha raccolto anche tanti curiosi di conoscere storia del Mediterraneo e le forme di vita esistenti fino a 10 milioni di anni fa, celate negli strati del San Bartolo. L’open day prevedeva al mattino una visita guidata al museo ed una conferenza sul giacimento del Monte Castellaro e il “disseccamento” del mar Mediterraneo tenuta dalla professoressa Nicoletta Bedosti (direttrice del museo) e dal professor Giorgio Carnevale dell’Università di Torino, che sono stati introdotti dal presidente del parco Domenico Balducci.

Nell’occasione è stata sottolineata l’importanza del giacimento fossilifero di Monte Castellaro e dei ritrovamenti di ittioliti (pesci fossili) durante lo scavo effettuato a luglio del 2011. Campioni che, anche seoggi si trovano in studio presso l’università di Pisa, per convenzione con la Sovrintendenza ai  Beni culturali, dovranno tornare al museo Sorbini di Fiorenzuola per la loro esposizione permanente. Nel pomeriggio si è poi registrato un grande afflusso di famiglie al museo per svolgere i laboratori didattici con i bambini e visite guidate.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>