di Redazione
30 ottobre 2012
di Alessandro Di Domenico*
PESARO – Il sindaco di Pesaro è stato costretto con le spalle al muro, dal consigliere comunale Alessandro Di Domenico sulle vicenda delle autorizzazione dei nuovi 5 distributori di carburante e annessi “centri commerciali” nell’area della interquartieri.
Addirittura il sindaco ha accusato anche l’opposizione che ha votato a favore a questa legge, e che lui è stato l’unico a cercare di opporsi e di chiedere riduzioni sulla parte commerciale, ma alla fine non ha convinto nessuno, tenuto conto che la legge regionale l’ha fatta la sua stessa maggioranza.
Se vogliamo oggi con la “Legge sui distributori di carburante” si può addirittura scavalcare il Prg e la variante urbanistica; 3.000 metri quadrati di commerciale su due piani e quattro pompe e il gioco è fatto.
Il sindaco deve finirla con le sue difese d’ufficio; egli è il responsabile della città e se aveva bisogno dell’opposizione per contrastare la Legge Regionale, poteva e doveva chiederlo.
La mozione di indirizzo votata all’unanimità, quindi anche dall’opposizione, che chiede alla regione di ridurre i metri quadri di commerciale, è tardiva ed inutile.
Anche l’area adiacente al campus scolastico dello Scientifico, che fu sottratta a una vera colata di cemento con la proposta fantomatica della cittadella universitaria, subirà la costruzione di questa struttura e, guarda caso, anche nel vecchio progetto della cittadella universitaria era previsto un locale commerciale di oltre 2.000 metri quadri, un caso?
Cittadini, questi amministratori pubblici pensano di fare il bello e cattivo tempo come pare a loro, e in base a come tira il vento, senza che nessuna dica niente.
Riflettiamo: la Regione Marche, con Spacca che viene a fare il Babbo Natale in casa nostra, prima legifera contro le varianti urbanistiche per evitare le cementificazioni del territorio, poi dal “cilindro magico” trova il modo per evitare le varianti con la Legge sui distributori di carburante; e se voi foste stati il sindaco, non avreste ribaltato la scrivania?
No, il nostro sindaco si è “limitato” a farsi bocciare dalla sua stessa maggioranza le sue proposte di miglioramento della Legge, ed allora cosa ci sta a fare?
La regione viene a “comandare” a casa nostra, forse è davvero giunto il momento di staccarsi da Ancona?
* Consigliere Comunale Pdl
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