Provincia, dipendenti in stato di agitazione

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30 ottobre 2012

Dalla Cgil Pesaro e Urbino riceviamo, e pubblichiamo, il seguente comunicato stampa:

PESARO – Spiace constatare che l’Amministrazione provinciale continua, in una fase così delicata, a non informare le Rsu e le organizzazioni sindacali, nel rispetto delle normali e corrette relazioni sindacali.

Bandiere sindacati Cgil Cisl e Uil

L’Amministrazione preferisce comunicare le proprie intenzioni alla stampa. Dovremmo dunque considerare gli articoli contenuti nei quotidiani come atti ufficiali della Pubblica amministrazione oppure attenerci in materia di relazioni sindacali a quanto previsto nel CCNL e nella legge?

A noi la risposta appare scontata pertanto, non avendo ad oggi ricevuto da parte dell’Amministrazione provinciale alcuna comunicazione nè convocazione di incontro, non possiamo non attuare quanto deciso dall’assemblea dei dipendenti del 26 ottobre scorso.

Pertanto nella giornata di oggi 30 ottobre FP CGIL, CISL FP e UIL FPL hanno inviato formale comunicazione relativa alla proclamazione dello stato di agitazione del personale della Provincia di Pesaro e Urbino al Prefetto di Pesaro e Urbino e al presidente della Provincia.

La proclamazione dello stato di agitazione avviene in seguito alla decisione presa dai dipendenti riuniti in assemblea il 26 ottobre 2012, a seguito della quale i sindacati in accordo con le Rsu della Provincia di Pesaro e Urbino chiedono che l’Amministrazione provveda immediatamente a:

1) erogare nella prossima busta paga la quota residua di produttività riferita all’anno 2011 (saldo);

2) sbloccare il pagamento di tutte le indennità, sia quelle previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro che quelle previste dal contratto collettivo decentrato integrativo vigente, sospese dal 1 gennaio 2012 decisione comunicata alla RSU in una prima fase con una semplice e-mail (indennità di turno, indennità di rischio, indennità maneggio valori, indennità per specifiche responsabilità, indennità per lavoro prestato in giorno festivo, ecc…), e provvedere a liquidare nella prossima busta paga le suddette indennità non pagate dal 1 gennaio 2012 ad oggi;

3) fornire alle Rsu e ai sindacati ogni atto, documento e informazione utile al fine di rendere sufficientemente consapevoli i rappresentanti dei lavoratori sulle materie e gli argomenti oggetto di contrattazione e concertazione;

4) giungere al più presto alla definizione del nuovo contratto collettivo decentrato integrativo dell’ente;

5) informare periodicamente le Rsu e le organizzazioni sindacali. in merito a quanto l’amministrazione pone e porrà in essere al fine di scongiurare lo stato di “dissesto finanziario”, rischio che concretamente è stato più volte palesato anche in tavoli ufficiali di confronto dalla stessa amministrazione provinciale;

6) attivare i tavoli di confronto concordati in predenti incontri, con le confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, le rispettive sigle di categoria e le RSU, che avrebbero dovuto avere cadenza quindicinale, per discutere di importanti argomenti legati alla riassetto istituzionale degli enti territoriali e le relative conseguenze sugli assetti organizzativi e occupazionali del personale, nonché del futuro occupazionale del personale a tempo determinato (contratti a termine e collaborazioni coordinate e continuative).

Nella comunicazione abbiamo precisato inoltre che in merito alla richiesta di sblocco del pagamento delle indennità, il personale soggetto a particolari orari di lavoro (turni, lavoro in giornata festiva eccetera), per il quale il CCNL e il Contratto collettivo decentrato integrativo prevedono l’erogazione di indennità accessorie, dalla data della presente proclamazione, non svolgerà più tale articolazione oraria, se non a seguito di “formale ordine di servizio” e procederà a svolgere l’ordinario orario di lavoro seguito dal restante personale dell’ente, questo fino a quando l’amministrazione non procederà a pagare agli stessi tutte le indennità arretrate e non erogate da gennaio 2012.

Allo stesso tempo, considerata la delicata fase legata alla riforma dell’assetto istituzionale delle province italiane e la particolare condizione di difficoltà che sta affrontando la Provincia di Pesaro e Urbino, auspichiamo che si proceda al più presto con la procedura di raffreddamento e conciliazione, al fine di giungere ad una soluzione condivisa in merito alle rivendicazioni illustrate.

Se l’amministrazione provinciale si dimostrerà finalmente coerente con quanto più volte annunciato e attualmente si renderà disponibile ad affrontare le tante tematiche sopra illustrate con reale spirito concertativo, certamente le organizzazioni sindacali non si sottrarranno al confronto nella consapevolezza della particolare e difficile condizione dell’ente. Per questo auspichiamo il ripristino delle normali relazioni sindacali.

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