di Redazione
5 novembre 2012
ANCONA – Un aumento dell’Iva del 150%, che, con l’approvazione della legge di stabilità, passerebbe per i servizi delle cooperative sociali dal 4 al 10%, rischia di mettere in ginocchio le 220 coop sociali attive nelle Marche, che occupano 8 mila persone. Questo incremento, se approvato dal parlamento, causerebbe la perdita di centinaia di posti di lavoro e, soprattutto, metterebbe a rischio i servizi sociali garantiti ai cittadini dal welfare marchigiano, visto che l’aumento dell’Iva ricadrebbe sugli Enti locali per la gestione dell’assistenza locale.
Per questo, le Centrali cooperative Agci Marche, Confcooperative Marche e Legacoop Marche, rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, hanno voluto incontrare i parlamentari marchigiani, nella sede di Legacoop ad Ancona, per discutere del disegno di legge di stabilità 2013, dei provvedimenti legati alla spending review e dell’aumento dell’Iva sui servizi della cooperazione sociale. Al confronto ha partecipato Luciano Agostini, deputato Pd, che ha espresso il supporto suo e quello degli altri colleghi parlamentari del partito, Mario Cavallaro, Oriano Giovanelli, Francesco Verducci, Silvana Amati, Marina Magistrelli, alle preoccupazioni espresse dalla cooperazione sociale marchigiana. “Un aumento dell’Iva – ha spiegato Franco Alleruzzo, vicepresidente Legacoop Marche, anche a nome degli altri presidenti del settore della cooperazione sociale, Orietta Zitti per Agci Marche e Eraldo Giangiacomi per Confcooperative Marche – metterebbe in ginocchio centinaia di cooperative del settore sociosanitario ed educativo, in particolare quelle che, nella nostra regione, offrono la maggioranza dei servizi di welfare più utilizzati dalle famiglie, asili, centri diurni, assistenza domiciliare per i non autosufficienti, servizi residenziali e diurni per gli anziani e le persone con disabilità. Uno scenario tragico che potrebbe divenire realtà concreta con la crescita dell’Iva e se si procedesse in modo orizzontale e indiscriminato alla riduzione del 5-10% previsto dalla spending review”. Agostini ha in parte rassicurato i cooperatori affermando che, in sede di Commissione parlamentare, dovrebbe rientrare l’ipotesi dell’aumento dell’Iva mentre più difficile è contenere le conseguenze della spending review. “Come Pd – ha detto Agostini -, abbiamo dichiarato di non accettare quest’aumento dell’Iva per le coop sociali che sarebbe dannoso per le imprese stesse ma, soprattutto, per i cittadini. Abbiamo anche chiesto di evitare qualsiasi taglio al mondo della scuola”. E’ possibile, secondo Agostini, che “nella legge di stabilità venga ripristinato il Fondo per la non autosufficienza, per circa 350 milioni, e che venga evitato il taglio di 300 milioni per i malati di Sla”. Le Centrali cooperative hanno anche condiviso con Agostini “la necessità di lavorare e di confrontarsi, a livello regionale, sull’ipotesi di passare da un sistema sanitario e del welfare, anche per affrontare la razionalizzazione richiesta a livello nazionale, ad un progetto socio-sanitario, che consentirebbe un risparmio economico ma permetterebbe un incremento del livello dei servizi per i cittadini”. “La cooperazione sociale – ha aggiunto Alleruzzo – è pronta a confrontarsi su quello che consideriamo lo sviluppo futuro del welfare marchigiano. Un disegno su cui dovrebbe subito lavorare il prossimo Governo nazionale con le Regioni per arrivare ad una strategia complessiva che porti ad un sistema socio-sanitario integrato”.
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