Parco Scientifico e Tecnologico San Marino-Italia

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6 novembre 2012

SAN MARINO – Siglato questa mattina a palazzo Begni il Memorandum of Understanding per la realizzazione del Parco Scientifico e Tecnologico San Marino-Italia. A firmare, per parte sammarinese, il segretario di Stato Marco Arzilli, alla presenza dei segretari di Stato Fabio Berardi, Antonella Mularoni, Francesco Mussoni e Gian Carlo Venturini.

La firma del Momorandum San Marino-Italia

La firma del Momorandum San Marino-Italia

Una firma storica, così definita dal Segretario di Stato Marco Arzilli, che segna lo spartiacque fra la vecchia e la nuova economia, nel nome di uno sviluppo sano del Paese. Ventisette i protagonisti che oggi hanno siglato l’intesa: un progetto di alto profilo e di grande respiro, concreto e già definito, pronto da attuare, consegnato al Paese per il Paese e sostenuto da una forte coesione fra gli attori coinvolti, che hanno sempre lavorato in sinergia, a più mani.

“Da oggi non si torna indietro”: quello lanciato dal segretario di Stato Arzilli è un monito a proseguire sulla strada dello sviluppo. L’augurio è che il progetto possa realizzarsi il prima possibile e che l’entusiasmo che lo ha caratterizzato non vada spegnendosi. Sette le Segreterie di Stato coinvolte, istituito un gruppo di lavoro tecnico ad hoc, coinvolti i soggetti istituzionali del territorio, delle province limitrofe, i rappresentanti di categorie economiche, sociali, finanziarie, l’università degli studi, per lavorare ad un progetto del tutto inusuale e originale, soprattutto per le modalità di lavoro adottate, e al quale per la prima volta l’APSTI (associazione dei parchi scientifici e tecnologici italiani) ha compartecipato mettendo a disposizione propri esperti in materia. Un lavoro analitico, dove tutto è identificato e codificato, molto impegnativo, ha sottolineato Alessandro Giari, presidente di APSTI, nel quale le scelte sono sempre state frutto di mediazione e condivisione di opinioni e di obiettivi.

“A San Marino è stata sperimentata una cosa nuova – ha detto Giari – che determina un potenziale successo, anche per la convergenza di territori e strutture”. “Un passo importante per la nostra economia, che ha avuto così il coraggio di crederci, di innovare e di aprirsi”, ha aggiunto Matteo Ricci, presidente della provincia di Pesaro e Urbino. Un modo per superare i confini e lavorare insieme, che certamente denota la maturità del progetto.

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