di Redazione
8 novembre 2012
Da Marche Multiservizi riceviamo, e pubblichiamo, il seguente comunicato:
“In riferimento alla situazione più volte rappresentata sulla stampa in merito ai depuratori per acque reflue urbane siti nel Comune di Urbania, Marche Multiservizi fornisce una corretta e puntuale informazione e più precisamente:
1) i principali depuratori di Urbania (Isola e Cà Rombaldoni) sono impianti realizzati negli anni ’80 con la tecnologia cosiddetta “a filtro percolatore” e rispettano i limiti di emissione in acque superficiali prescritti dalla normativa vigente (direttiva Cee 91/271 e D.Lgs. 152/2006) come dimostrato sia dalle analisi di laboratorio interno del gestore sia da quelle effettuate da Arpam. A tal proposito si evidenzia che il bacino idrografico del fiume Metauro non rientra nella cosiddetta “area sensibile” (aree costiere dell’Adriatico nord-occidentale dalla foce dell’ Adige al confine meridionale del Comune di Pesaro). Pertanto i depuratori con potenzialità superiore a 2.000 abitanti equivalenti (A.E.) debbono rispettare la tabella 1 del citato D.Lgs., vale a dire i limiti di emissione ivi previsti per BOD5, COD e solidi sospesi. Il trattamento del ciclo dell’ azoto e del fosforo è previsto per le sole aree sensibili negli impianti con potenzialità superiore a 10.000 A.E.;
2) il processo a filtro percolatore ha una produzione limitata di fanghi, nel caso specifico di Isola, di circa 50/100 tonnellate annue e la loro presenza nei letti di essiccamento non ha alcuna incidenza sul processo depurativo delle acque che si svolge nelle altre linee dell’impianto;
3) i residui del trattamento di depurazione sono i fanghi che, ai sensi dell’ art.127 del D. Lgs. 152/2006, divengono rifiuto alla fine del complessivo processo di trattamento effettuato nell’impianto di depurazione; nella fattispecie, infatti, sono sottoposti ad un processo di disidratazione nei letti di essiccamento, ovvero a centrifugazione con apposita attrezzatura mobile, al fine di rendere i medesimi ammissibili allo smaltimento in discarica e per questo deve essere completata la disidratazione del fango che deve raggiungere una concentrazione di secco maggiore del 25% ( come previsto dall’art.6 D.M. 27/09/2010);
4) gli impianti sono sottoposti a conduzione, gestione e manutenzione secondo le regole di buona tecnica che ne garantiscono il corretto funzionamento e le massime potenzialità;
5) la pianificazione di ambito ha previsto su diversi impianti un ammodernamento tecnologico, rispetto a quello di realizzazione, finalizzato a servire un maggior numero di abitanti equivalenti, dovuto all’incremento di popolazione, nonché ad aumentare le prestazioni degli stessi. Parte di tali interventi, relativamente all’impianto di Urbania capoluogo, sono stati ultimati ad ottobre e parte sono in corso di progettazione e verranno realizzati nel prossimo anno.
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