di Redazione
9 novembre 2012
FANO – “In base a quello che ci risulta, nessuna uscita verrà chiusa. Ne abbiamo la certezza. Ora andiamo avanti uniti, serve compattezza”. Monito di Matteo Ricci, che smonta “allarmismi e tensioni inutili” intorno alla Fano-Grosseto. Per il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, il clima da ordine sparso “non aiuta certamente la realizzazione della Strada dei Due Mari, in un momento decisivo per il futuro della E-78″.

Il momento dell'occupazione della galleria della Guinza, in segno di protesta per la mancata realizzazione della Strada dei due Mari
Di qui il richiamo per serrare le file: “Il senso di responsabilità adesso è indispensabile. Per anni abbiamo lottato per un obiettivo, mi sembra paradossale proprio ora creare polemiche che non hanno senso. E rischiano solo di farci perdere il treno”. Anche perché: “Siamo davanti a un’occasione che potrebbe non ripresentarsi più, per un’opera strategica in grado di cambiare l’economia del centro Italia”.
“Con la mobilitazione partita alla Guinza – spiega Ricci – abbiamo riaperto il dossier sull’eterna incompiuta, chiuso nei cassetti romani. La E-78 ha riacquistato l’attenzione del governo. La dimostrazione? La Strada dei Due Mari è adesso nel lotto delle poche infrastrutture nazionali che possono beneficiare del bonus fiscale per la realizzazione, in prospettiva del project financing agevolato”.
Non solo: “La volontà dell’Ati composta da Strabag, Astaldi e Cmc è concreta. Parallelamente, si sta chiudendo il cerchio sulla società di partenariato pubblico-privata, con Regioni, Anas e ministero”. E ancora: “La Regione e il governatore Gian Mario Spacca sono in prima linea nel sostenere questa iniziativa”.
Un tassello dopo l’altro, per completare il mosaico: “Per cui ora avanti tutta e unità d’intenti, senza polemiche inutili. Facciamo partire l’opera”. Tanto più che, ribadisce Ricci, “tutti gli svincoli resteranno aperti, ne siamo certi”.
E sul pedaggio: “Quando sarà il momento ci attiveremo con determinazione per ridurre al massimo l’impatto sui residenti e su chi percorre quotidianamente la tratta”.
Gioca d’anticipo il presidente, dunque. Per rimettere in ordine le priorità. Riassumibili con un concetto: “Partiamo”.
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