di Redazione
10 novembre 2012
FANO – Ha parlato della sponsorizzazione da parte gruppo Tod’s di Diego Della Valle del restauro del Colosseo, “monumento che non necessita di un intervento spettacolare ma di una continua manutenzione. Siamo arrivati al punto in cui conserviamo solo quanto ci conviene economicamente”. Così Tomaso Montanari, storico dell’arte, docente di Storia dell’arte moderna all’Università “Federico II” di Napoli e scrittore, ha infiammato la platea ieri che ha partecipato alla presentazione del suo ultimo libro A cosa serve Michelangelo? che si è svolta a Fano, nell’ambito del “III Symposium di Studi Vitruviani” organizzato dal Centro Studi Vitruviani.
“La cultura non è il petrolio d’Italia – ha detto Montanari – come indicato da Gianni De Michelis, ministro del lavoro del governo Craxi e come suggerito oggi dal sindaco di Firenze Matteo Renzi, per il quale gli Uffizi sono una macchina da soldi se la si sa usare e che propone, nel suo programma l’azzeramento delle sovrintendenze”.
Montanari ha aggiunto: “L’arte è sempre stata pubblica, come sancito dal’articolo 9 della Costituzione Italiana in cui si traduce in termini normativi il tradizionale interesse pubblico del patrimonio artistico e l’irriducibilità dell’arte a strumento per fare soldi”.
Nel dibattito è intervenuto il presidente del Centro Studi Vitruviani, Luciano Filippo Bracci, vicepresidente nazionale dell’associazione Dimore Storiche che ha precisato che “pur condividendo in linea di principio la posizione di Montanari, ritengo necessario, dal punto di vista della prassi, non rifiutare con troppa fermezza i contributi provenienti da sponsorizzazioni private, visto le condizioni di emergenza in cui versano i beni nostri beni culturali”.
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