Alla casa di Raffaello “abcittà”, raccolta di 22 alfabetieri illustrati

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13 novembre 2012

URBINO – Dal 17 al 29 novembre 2012 la Casa natale di Raffaello di Urbino ospiterà abcittà, una raccolta di lavori degli studenti del biennio in editoria che hanno frequentato il corso di illustrazione tenuto dalla docente Chiara Carrer. Saranno esposti 22 alfabetieri illustrati e le rispettive tavole originali sul tema della città.

 

Ester Maria Rita Greco - Sciatu d'Ampidusa

Ester Maria Rita Greco - Sciatu d'Ampidusa

IL PERCORSO

Abcittà è il risultato del corso del primo e secondo anno d’illustrazione. Il percorso è costituito da ventidue libri di piccolo formato che raccolgono le riflessioni fatte dagli studenti sulla città, in forma d’alfabeto. Lo sguardo è stato chiamato a documentare, raccogliere, analizzare aspetti diversi della città, soggetti e paesaggi architettonici che raccontano un’umanità spesso sfuggente, appena accennata, carica di sentimenti e denunce. Gli appunti diventano immagini realizzate con strumenti molto diversi evidenziando come la tecnica sia portatrice di poetiche personali. Città di lingue e dialetti. Città di memorie affettive. Città di luoghi evocativi. Città di consumo e conflitto. Città di giochi di parole. Città come pretesto, come percorso intimo e sociale in cui le parole scandite formano un universo particolare. Piccoli alfabeti in forme architettoniche. Alfabeti semantici. Alfabeti in cui immagine e testo aderiscono ad un gioco di assonanze e contrasti. La città è il luogo dove per la maggior parte del nostro tempo viviamo, ma raccontarla non è facile poiché ogni narrazione e sguardo sono sempre parziali, momentanei, in transito, un luogo semantico dove riconoscersi o meno, da dove partire o arrivare, in mutazione continua, fatto di ricordi e aspettative, un mosaico di punti di vista in cui trovare somiglianze e differenze. Un alfabeto di parole con cui nominare ogni cosa. Un alfabeto d’immagini con cui dare forma al proprio pensiero.

 

Jenni Ottilie Keppler - Abecedario

Jenni Ottilie Keppler - Abecedario

IL PROGETTO

La mostra raccoglie i lavori degli studenti del biennio specialistico ISIA in Comunicazione, design ed editoria che hanno frequentato il corso di illustrazione. Docente Chiara Carrer Studenti a.a. 2009/2010 Daria Andreetta, Alberto Bolzonetti, Alessio D’Ellena, Michele Galluzzo, Antonella Licitra, Massimiliano Pace, Claudia Polizzi, Federica Vaglio, Silvia Zaccaria Erasmus Verena May Studenti a.a. 2010/2011 Francesca Battiato, Teresa Gallo, Ester Maria Rita Greco, Marta Maldini, Giulia Marzin, Mattia Rosa, Diana Sbabo, Stefania Tonello, Moreno Tuttobene Erasmus Fernando Carbayo, Sarah Gäbelein, Jenni Ottilie Keppler, Carlos Martinez Mostra organizzata e prodotta nell’ambito del corso di Design degli Ambienti 3° anno del triennio ISIA, Docente Roberta Manzotti Progetto di comunicazione e design dell’allestimento: Federico Zara

 

L’ISIA DI URBINO

L’ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) è un istituto pubblico, di livello universitario, appartenente al Dipartimento Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM) del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, che si contraddistingue per l’insegnamento del Graphic Design, risultando essere, in Italia, la più importante istituzione statale per la progettazione grafi ca ed editoriale. Situato in Urbino, città rinascimentale, dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’Unesco, l’Istituto ha la sua sede presso il Monastero di Santa Chiara, un edifi cio di grande valenza storica ed artistica. Il suo corpo docente è composto da professionisti ed insegnanti esperti nel settore della grafi ca e del design della comunicazione. Gli attuali corsi di diploma sono strutturati in un corso triennale in Progettazione Grafi ca e Comunicazione Visiva e tre bienni specialistici: il primo in Grafi ca dei sistemi, indirizzo Comunicazione e Design per l’Editoria, il secondo – unico nel suo genere – in Grafi ca delle immagini, indirizzo Fotografi a dei Beni Culturali ed un terzo in Grafi ca delle immagini, indirizzo Illustrazione. L’Istituto segue sempre più una vocazione all’internazionalizzazione con corsi curriculari tenuti da docenti stranieri, l’olandese Michel de Boer è docente del corso di Comunicazione di Impresa, Peter Bilak di Design della Comunicazione. Durante tutto l’anno ospita visiting professors per workshop e conferenze; ricordiamo i workshop con gli inglesi Tony Brook e Adrian Shaughnessy, con Paul Cox e Paula Scher e i laboratori di illustrazione con Steven Guarnaccia e Harriet Russell. Le attività integrative di workshop, conferenze, seminari e sperimentazioni progettuali che rappresentano un momento di particolare notevole impegno didattico e scientifi co conferiscono al piano di studi una dinamica fondamentale e particolarmente innovativa. In quest’ottica è stata istituita Offi cina Santa Chiara (OSC), un Laboratorio di Ricerca, Progettazione e Sviluppo dedicato agli studenti, dove si realizzano ricerche e progetti aggiuntivi al normale iter didattico, sviluppati con Enti e Aziende pubbliche, con fi nalità non commerciali che permettono allo studente di acquisire esperienze per poter entrare nel mondo della comunicazione con un ruolo centrale. A completare la vasta offerta formativa, da quattro anni, l’istituzione della Summer School in collaborazione con Werkplaats Typografi e (ArtEZ), Arnhem, Olanda, attiva in estate con studenti e docenti stranieri e un corso estivo di Type Design coordinato ogni anno da un pool di professionisti.

 

LA CASA NATALE DI RAFFAELLO

Casa natale di Raffaello: il luogo dove egli nacque il venerdì santo 28 marzo 1483, e dove visse i primi anni della sua formazione artistica alla scuola del padre, Giovanni Santi, anch’egli pittore affermato. A Urbino infatti Raffaello ha «imparato la divina proporzione degli ingegni, soprattutto ha imparato il valore della filosofia, della dignità da dare al suo lavoro di Pittore» (Carlo Bo, 1984). Con la morte di Raffaello, avvenuta a Roma il venerdì santo 6 aprile 1520, la casa passò agli eredi (Ciarla e Vagnini) che se la divisero fra loro. Dopo alterni passaggi, l’architetto urbinate Muzio Oddi, che abitava lì accanto, il 27 settembre 1635 acquistò una parte dell’antica abitazione dei Santi e precisamente quella dove la tradizione vuole sia nato Raffaello. Fu lui a restaurare l’edificio accorpandolo alla propria abitazione e ad apporre sulla facciata la bella iscrizione latina con l’aggiunta di un distico del Bembo, che ancora oggi possiamo leggere. Dopo alterne vicende la casa venne acquisita nel 1873 dall’Accademia Raffaello che, grazie ad una pubblica sottoscrizione ed al generoso contributo del nobile londinese John Morris Moore, vi pose la propria sede e ne divenne gelosa custode. Grazie all’interesse dell’Accademia, la casa si è arricchita nel tempo di numerose opere d’arte, frutto della generosa collaborazione di privati cittadini e di pubbliche Istituzioni: al suo interno sono ora esposti dipinti, sculture, ceramiche, arredi lignei, ecc. Alcuni di questi oggetti sono strettamente connessi a Raffaello (copie di suoi dipinti, bozzetti per il suo monumento, omaggi di altri artisti al Pittore, ecc.); altri sono a documentazione della ricca storia urbinate in campo artistico, civile e religioso (numerosi sono i ritratti di urbinati illustri); altri, infine, costituiscono diretta testimonianza del mito che in varie epoche ha accompagnato la figura di Raffaello.

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