I Liberi per Colbordolo al fianco dei lavoratori della Sifa

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20 novembre 2012

I lavoratori della Sifa in sciopero

I lavoratori della Sifa in sciopero

di Luca Lucarini*

BOTTEGA – E’ venuta alla luce, in questi giorni, l’ennesima “crisi” aziendale che sta martoriando il tessuto produttivo e sociale del nostro territorio. Questa volta si tratta di una impresa strettamente legata al territorio comunale di Colbordolo e cioè la SIFA SpA di Bottega che, da oltre 40 anni, è specializzata nella produzione di arredi bar ed è una fonte primaria di occupazione per tante famiglie della zona.

Questa mattina i lavoratori hanno manifestato davanti la sede dell’azienda per chiedere precise garanzie sul loro futuro. Ho partecipato alla mobilitazione che è stata indetta dalle organizzazioni sindacali dopo che il confronto con la proprietà non aveva fornito le minime garanzie per le maestranze che non percepiscono lo stipendio già da due mesi.

Il caso è emblematico perché, a differenza di molte altre situazioni verificatesi nella nostra provincia, la produzione minima è al momento garantita ma evidentemente c’è una mancanza di liquidità che non permette una seria programmazione dei salari (con annessi versamenti contributivi), cosa che non facilita nemmeno la richiesta di finanziamento da parte degli istituti di credito.

Intanto, i primi a soffrire pesantemente di questa condizione, sono i dipendenti (oltre 90) che, oltre a non percepire lo stipendio, non riescono nemmeno ad ottenere garanzie sul loro futuro occupazionale.

90 dipendenti, significano 90 famiglie senza più reddito primario, il chè rappresenta un dramma per l’intero tessuto sociale del nostro Comune.

Liberi per Colbordolo sarà, da oggi, costantemente al fianco dei lavoratori e massimamente concentrata su questa vicenda al fine non solo di salvare l’occupazione ma anche un’azienda storica del territorio che, a tutt’oggi, rappresenta un marchio di qualità.

Già dalle prossime ore chiederemo la convocazione di un tavolo istituzionale allargato e ci impegneremo a coinvolgere tutti coloro (sindacati, imprenditori, enti locali e istituti di credito) che possono concretamente evitare il peggio.

*Capogruppo Liberi per Colbordolo

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