Macroregione Adriatico-ionica, quali opportunità per la regione Marche

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20 novembre 2012

ANCONA – Intercettare le opportunità offerte dal progetto della Macroregione Adriatico-Ionica.

Di questo si è parlato nel corso dell’iniziativa pubblica organizzata dal Partito Democratico delle Marche a Pesaro cui ha partecipato il presidente della regione Gian Mario Spacca.

Presenti, oltre al segretario regionale del Pd Palmiro Ucchielli e al capogruppo Pd in consiglio regionale Mirco Ricci, numerosi sindaci, esponenti sindacali, associazioni di categoria.

Gianmario Spacca

Gianmario Spacca

“La macroregione è un’occasione unica per sviluppare la cooperazione interregionale e transnazionale tra le due sponde adriatiche promuovendo soluzioni condivise per problemi comuni – spiega Spacca – L’Europa è molto interessata a vedere rafforzata l’unione del quadrante sudest del continente e lo stesso Governo italiano ha detto di voler giungere alla definizione della macroregione entro il 2014.”

Una sfida impegnativa ma necessaria, per la quale è già al lavoro una task-force regionale.

“Attualmente – prosegue Spacca – solo il 10% dei flussi mercantili che passano per il Mediterraneo finiscono nei nostri porti. Con la macroregione potremmo intercettarli”.

E uno dei primi effetti positivi del progetto potrebbe essere la realizzazione della Fano-Grosseto.

“Siamo riusciti a far inserire la Strada dei Due Mari nella rete Ten-t dell’Unione Europea grazie alla dimensione macro-regionale – aggiunge – L’arteria infatti nella visione di una viabilità europea, unisce la Spagna e la Turchia, un ponte che si inserisce come corridoio tra i porti di Ancona – Ravenna e Livorno – Civitavecchia”.

Non solo infrastrutture ma anche turismo e cultura tra le opportunità. Poche ore prima, infatti, ad Urbino lo stesso Spacca aveva annunciato la candidatura della città a capitale europea della Cultura.

“Continueremo l’iniziativa politica insieme alle altre forze di governo del centro-sinistra – conclude il segretario del Pd Ucchielli – perché riteniamo che far parte della macroregione adriatico ionica rappresenti una possibile risposta alle comuni esigenze di rendere i territori regionali più forti e competitivi, con un maggior potere contrattuale sia nei confronti del Governo Italiano che della Comunità Europea.”

 

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