di Redazione
22 novembre 2012
URBINO – “Il 24 novembre saremo di nuovo al fianco dei nostri insegnanti per dimostrare solidarietà alle loro lotte e alla piazza di Roma. Per difendere una scuola pubblica costantemente sotto attacco, perché non accettiamo la logica dei sacrifici a senso unico e perché non si esce da una crisi economica tagliando sui giovani e il sapere”.
La Rete degli Studenti Medi – il sindacato studentesco ha organizzato una manifestazione a Urbino, sabato 24, nel piazzale Itis, alle 8.30.
Oltre alla solidarietà, sarà un’occasione per riprendere il tema della Carta Io Studio un progetto che i giovani della Rsm hanno presentato in Provincia per il potenziamento della Carta Io Studio chiedendo un tavolo all’Assessorato all’Istruzione per rendere la Carta uno strumento che contribuisca realmente a garantire il libero accesso al sapere:
• Accesso gratuito ai luoghi della cultura (musei, pinacoteche etc)
• convenzioni che offrano sconti del 50% con esercizi privati (cinema, librerie, locali)
• convenzione con la società dei trasporti
• estensione della carta agli studenti universitari
Nel novembre 2011 il progetto è stato discusso e approvato dalla Consulta Provinciale degli Studenti, nel luglio 2012 rappresentati d’istituto e di consulta di tutta la provincia hanno scritto all’Assessore affinché il progetto diventasse operativo, nei prossimi giorni i rappresentanti della Rete degli Studenti Medi incontreranno nuovamente le istituzioni per discutere delle convenzioni. Scendiamo in piazza per dire che gli studenti vogliono vedere garantiti i loro diritti, per ribadire ancora una volta che il diritto allo studio e il libero accesso al sapere non sono sprechi da tagliare ma un investimento sulle nuove generazioni e sul futuro del paese. Vogliamo che la Carta Io Studio diventi un documento che sancisca lo status di soggetto in formazione e che finalmente assolva il suo scopo.
“Nonostante l’austerity e il patto di stabilità – scrivono i giovani della Rsm di Pesaro Urbino – il governo Monti riesce a trovare ben 223 milioni di euro per finanziare le scuole private, dove sono i finanziamenti all’’istruzione pubblica? Quali sono le priorità? Non assisteremo allo smantellamento sistematico del welfare.
Le scuole cadono a pezzi, non ci sono soldi per il riscaldamento, per i corsi di recupero, per i mediatori culturali o per gli insegnanti di sostegno. Non ci sono fondi per le aperture pomeridiane, per i laboratori e per le sperimentazioni. L’unica cosa che vediamo sono altri tagli, una retorica del merito che lascia gli studenti da soli, un ddl Aprea che elimina la rappresentanza studentesca e apre le porte ai privati. Contro ogni diseguaglianza sociale per un futuro senza paure e per un presente di dignità scendiamo in piazza”.
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