di Redazione
23 novembre 2012
PESARO – “Restare in Italia conviene”. Lo pensa il presidente dei giovani imprenditori di Federlegno-Arredo Filippo Antonelli, nel rispetto di alcune condizioni che possono consentire alle imprese, “e non solo quelle del mobile-legno”, di fare dell’Italia “un Paese dove è facile fare impresa e diventa possibile anche attrarre investimenti esteri”. Le condizioni poste dal leader dei mobilieri junior riguardano, principalmente, “una maggiore efficienza e fluidità della macchina statale, che passi attraverso un profondo risanamento e una vera ed energica semplificazione,” e “una spinta alla ripresa dei consumi interni, attraverso provvedimenti – e non contributi – che allevino il carico fiscale sui lavoratori e sulle imprese”.
Concetti cari anche al presidente nazionale di Federlegno-Arredo, Roberto Snaidero, anche lui convinto della necessità che le aziende italiane restino in Italia, “magari creando piccole sedi produttive all’estero”. “L’industria del nostro Paese ha notevoli punti positivi – ha aggiunto oggi nell’incontro annuale dei giovani imprenditori di FederlegnoArredo tenutosi presso la sala della Repubblica del teatro Rossini – e oggi andare all’estero vorrebbe dire ricominciare quasi da zero, mentre converrebbe mettere a frutto, ad esempio, lo straordinario network legato al mondo del mobile: gli architetti che progettano, gli artigiani che realizzano i prototipi e le aziende che producono e che non riuscirebbero a traslocare all’estero questa stessa rete virtuosa”.
Anche il presidente dell’Ice, Riccardo Monti, intervenuto in videoconferenza da Roma, si è detto convinto che “il mercato domestico non è morto”. “Certo – ha spiegato – da un punto di vista macro, il settore del legno-arredo è fortemente orientato all’estero, come lo sono, ad esempio, la nautica o la filiera del lusso, se non altro per un fatto demografico: l’Europa in generale e anche il nostro Paese, hanno una demografia stabile, per cui è realisticamente difficile ipotizzare di tornare ai livelli di crescita degli anni ’80-’90”. Ma anche in Italia ci stanno creando importanti occasioni di crescita e di sviluppo, tanto che il viceministro per le Infrastrutture Ciaccia “sta facendo ragionamenti importanti relativi al piano casa, per la cui realizzazione la filiera del legno-arredo può dare molto, così come per l’ottimizzazione degli edifici in chiave di minor impatto energetico”.
Secondo il presidente della Regione Marche e coordinatore della commissione Attività produttive e internazionalizzazione della Conferenza delle Regioni Gian Mario Spacca “l’Italia ha due grandi punti di forza: il primo è la sua ricchezza culturale, che deriva dal Rinascimento sul quale si può costruire una nuova stagione rinascimentale. Il secondo è l’imprenditorialità, una naturale propensione a intraprendere, a gettare il cuore oltre l’ostacolo, che oggi dobbiamo continuare a coltivare, nella speranza che non si perda”. “Dobbiamo coltivare questi due elementi di forza facendo squadra – ha aggiunto il governatore – e un’occasione per dimostrare che possiamo farcela sarà la Fiera del mobile organizzata da Federlegno a Shanghai: lavoriamo in squadra su questo progetto, che può rivelarsi molto utile per il nostro Paese”.
L’assemblea annuale dei Giovani Imprenditori di Federlegno-Arredo è stata arricchita dagli interventi di diversi imprenditori del settore (Giovanna Sperandio, direttore generale di Fab, Nazzareno Mengoni, amministratore delegato di Kubedesign, Eugenio Bettella, managing partner di Roedl & P. e dell’architetto e designer Simone Micheli), dai presidenti junior di Anci, Enrico Panniccià, di Federalberghi, Marco Leardini, e del Sistema Moda Italia, Andrea Paladini, dal vice presidente dei Giovani dell’Ance, Alberto Sterza, e da Alessandro Fusacchia, coordinatore della task force del Mise che si occupa di startup innovative.
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