“Tutela dei monumenti: chi predica bene ma ha razzolato male”

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26 novembre 2012

da Giacomo Mattioli, capogruppo “La Tua Fano”, riceviamo e pubblichiamo:

FANO – Il weekend appena trascorso è stato denso di appuntamenti nel centro storico, che ci hanno portato a riflettere su un argomento oggetto del dibattito cittadino negli ultimi giorni, non senza polemiche: il rispetto dei beni monumentali.

Mattioli Giacomo

Giacomo Mattioli, capogruppo de La tua Fano

Abbiamo potuto visitare il Pala Comieco, la struttura a forma di igloo che per 3 giorni ha fatto tappa nella nostra città nell’ambito di un progetto di promozione nazionale della raccolta differenziata; abbiamo visto inaugurarsi il mercatino di Natale del commercio equo e solidale presso la ex chiesa S.Arcangelo con la sua nuova pedana di accesso; abbiamo visto dei giovani praticare il bike-polo nell’ambito dell’iniziativa “I giovani Fan(n)o centro” promossa dalla Consulta dei Giovani nel chiostro dell’ex caserma Montevecchio soffocato tra le mura di un palazzone.

Peccato che, mentre alcuni esteti benpensanti hanno trovato il tempo di criticare quei gonfiabili che per “ben” 3 giorni sono stati installati al Pincio o quella pedana che per quanto “moderna” consente ai disabili di accedere liberamente all’ex S.Arcangelo, nessuno ricorda più il vero scempio monumentale permanente del quale la nostra città è stata vittima circa un decennio fa: la costruzione di un condominio attorno al chiostro dell’ex caserma Montevecchio e sopra i resti dell’anfiteatro romano.

Curiosamente, uno dei principali accusatori contro i cosiddetti “igloo” all’Arco d’Augusto è stato il Consigliere Minardi, attualmente anche Assessore Provinciale, che però forse non ricorda che proprio lui, allora Vicesindaco della seconda Giunta Carnaroli 1999-2004, contribuì ad autorizzare la costruzione di quel condominio che ha privato per sempre la città della libera visione del chiostro dell’ex caserma Montevecchio, con le fondamenta che poggiano in mezzo ai reperti archeologici e le rovine romane che spuntano in mezzo ai garages.

Quello sì che fu un vero scempio, tra l’altro non temporaneo ma ahinoi duraturo; niente a che vedere con dei gonfiabili che per 3 giorni hanno occupato il Pincio né con una pedana per abbattere una barriera architettonica!

Eppure sembra che abbiano provocato (o cercano di farcelo credere) più sdegno queste 2 ultime opere, che tra l’altro sono sorte per nobili scopi, piuttosto che aver permesso di costruire un condominio sopra dei resti archeologici inglobando un chiostro nel suo cortile.

Minardi quindi oggi predica bene (o cerca di farlo), ma a suo tempo ha razzolato molto male!

A questo punto, la domanda di Minardi: “quale sensibilità ha l’amministrazione comunale nei confronti del patrimonio storico e artistico?” non sarebbe meglio porla a lui stesso e alla parte politica che rappresenta? E cosa risponderebbero, invece, i fanesi?

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