Ticchi esonerato, procuratori in fila

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27 novembre 2012

PESARO – Come i becchini quando uno è ancora in vita. In fin di vita, ma ancora vivo. Si presentano a offrire il migliore funerale al miglior prezzo. E i parenti del quasi defunto avrebbero tanta voglia di mandarli al diavolo. L’ultimo esecrabile episodio è accaduto qualche giorno fa, dopo la tragedia dei lavoratori romeni travolti e uccisi da un treno in Calabria. Gli operatori dei servizi funebri della zona arrivano sul posto, i sei cadaveri martoriati sono ancora dentro le lamiere contorte, ma loro se li contendono.

Giampiero Ticchi, l'ormai ex coach della Scavolini Banca Marche

Ora, lungi da noi accomunare i procuratori, gli agenti di allenatori e giocatori ai becchini calabresi, ma la sensazione è altrettanto spiacevole.

Giampiero Ticchi non è stato ancora esonerato, ma da giorni i telefoni della Victoria Libertas, come pure quelli dei singoli dirigenti, sono presi d’assalto da chi deve trovare squadra al proprio assistito. Non è una novità. In passato c’era chi aveva il proprio allenatore seduto su una panchina che traballava e alla porta un altro della stessa scuderia pronto a subentrargli.

Da qualche ora Giampiero Ticchi non è più l’allenatore della Victoria Libertas Scavolini Banca Marche. Chi lo sostituirà? Ci raccontano che la lista comprenderebbe – in rigoroso ordine alfabetico – Luca Bechi, Demis Cavina, Lino Lardo, Cesare Pancotto, Giancarlo Sacco.

Cesare Pancotto, marchigiano di Porto S. Giorgio, sogna da sempre di allenare la Victoria Libertas, che seguiva anche da ragazzo. Anni fa, quando il general manager era il concittadino Valentino Renzi, oggi presidente di Legabasket, Pancotto fu a un passo dalla Vuelle. Contattato, disse no, perché è un galantuomo e aveva dato già la parola a Trieste. In un mondo – quello cosiddetto sportivo – dove vengono calpestati contratti, lui onorava la parola. Chissà che prima o poi quel gesto che gli fa ancora onore non gli ritorni indietro, positivamente.

Giancarlo Sacco è pesarese, conosce bene l’ambiente, ha seguito – commentando le partite dei biancorossi per Tvrs, di cui è ospite anche a Big Basket, la trasmissione del sabato condotta dalla giornalista Camilla Cataldo e dedicata alla pallacanestro marchigiana – il campionato della Vuelle. Pochi sono più bravi di lui a entrare in corsa e ad ottenere eccellenti risultati.

Come sempre, quando le cose non vanno bene, a pagare è l’allenatore. Anni fa Stefano Vellucci, presidente della Falco Spar, fu bravo a non cedere alla piazza neppure dopo otto sconfitte consecutive.

Quest’anno siamo a sei, sette con il ko della prima giornata. Pare, però, che a chiedere la testa dell’allenatore sarebbero stati i giocatori. Fosse vero, ci sarebbe da fargli un monumento! Già, Reggie “Chris Paul” Hamilton, Antwain “Dwya7ne Wade” Barbour”, Lamont “Larry Bird” Mack, Sylvere “Tim Duncan” Bryan: questa è la squadra a disposizione di coach Ticchi, che – corsi e ricorsi storici – deve lasciare la panchina il giorno in cui Valerio Amoroso ritrova una squadra, la Sutor Montegranaro.

Un rimprovero, in verità, ci sentiamo di fare a Giampiero: avere seguito i consigli e cambiato gioco, passando da un sistema che aveva fruttato due vittorie e tre sconfitte accettabili con Roma, Siena e Sassari al pick&roll che è la sconfitta dell’intelligenza, del piacere di vedere il basket. Lo mettono in pratica 999,99 allenatori su 1.000. Poi ci sono le eccezioni, che magari non vincono, ma almeno portano aria fresca.

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