di Redazione
1 dicembre 2012
FANO – “L’impossibilità di usufruire del porto è l’unico reale problema della pesca a Fano e, per questo, il gruppo Coomarpesca si candida a gestire l’area fra lo stabulario e il porto turistico in cui sarebbe possibile stoccare, almeno temporaneamente, i fanghi del dragaggio del canale portuale, troppo pericoloso da percorrere per tutte le nostre imbarcazioni che sono costrette a stazionare altrove”.
E’ la proposta che ha lanciato oggi Marco Pezzolesi, direttore della Coomarpesca, in una conferenza stampa che si è svolta nella sede del Pesceazzurro, il ristorante self-service gestito dalla cooperativa di pescatori a Fano (Pu). “Come gruppo, che comprende Coomarpesca, Consorzio Ittico Fanese, Appa-Associazione produttori pesca Adriatico, Pesceazzurro – ha detto Pezzolesi, affiancato dal presidente della Cooperativa, Gabriele Cioccolini -, crediamo che il dragaggio del porto fanese debba essere risolto entro il 2013. Per questo, pur ringraziando per quanto fatto finora dal Comune per risolvere la questione, chiediamo che venga tolta la concessione demaniale ai soggetti che dovevano gestire l’area, dove dovevano realizzare nuovi progetti entro il 30 giugno 2011, cosa invece non fatta. Ad oltre un anno dalla scadenza, e senza che nessuno abbia controllato quello che doveva essere realizzato, noi ci candidiamo a prendere in mano quell’area, a costruirvi strutture complementari alle attività del Mercato ittico, che già gestiamo tramite il Consorzio Ittico Fanese, e a quelle del Pesceazzurro. Chiediamo che venga tolta la concessione a chi ce l’ha ora e che venga rimessa a bando perché noi siamo pronti a partecipare, a versare il canone annuale di 80 mila euro e a farli fruttare per il bene dell’economia fanese”. Secondo Pezzolesi, “nell’area che ha una superficie di 35 mila metri quadrati, si troverà di certo una zona di 2-3 mila metri quadrati necessaria a stoccare temporaneamente 30 mila metri cubi di fanghi che debbono ancora essere asportati dal canale del porto”. La fruizione del porto, ha aggiunto Pezzolesi, “permetterebbe di riportare a Fano le 12 barche volanti che si sono trasferite nel porto di Ancona, la metà fanesi, la metà di Marotta di Fano (Pu), specializzate nella cattura del pesceazzurro, che già da sole occupano un’ottantina di persone, ma anche d’incrementare la produttività di una zona oggi abbandonata a se stessa, di certo un pessimo biglietto da visita per chi arriva nella nostra città. Il ritorno di queste volanti a Fano, inoltre, permetterebbe anche l’incremento della vendita del pescato nel Mercato ittico fanese”. Simone Cecchettini, responsabile regionale Lega Pesca Marche, ha detto che, come associazione e come cooperative fanesi di pesca, “siamo impegnati nei confronti della Regione Marche e della ditta che ha vinto l’appalto per la sollecitare la realizzazione della cassa di colmata nel porto di Ancona, dove dovrebbero essere stoccati, in via definitiva, i 70 mila metri cubi di fanghi del dragaggio fanese”, che comprendono anche quelli già stoccati a Torrette di Fano (Pu), 10 mila metri cubi, e nella stessa area portuale, pari a 5 mila metri cubi. “Chiederemo, a breve – ha detto Cecchettini -, un incontro con l’assessore regionale ai Porti, Paolo Eusebi, e con la stessa azienda per chiedere l’immediato avvio dei lavori”. Cecchettini ha, inoltre, sottolineato che “negli altri porti marchigiani dove è stato fatto il dragaggio, come nelle scorse settimane a Senigallia (An), i fanghi sono stati stoccati, anche se in via temporanea, all’interno del porto stesso. Un esempio che può essere seguito anche qui a Fano”. Del problema del porto, si è anche parlato a margine del pranzo sociale dei soci della Coomarpesca, che si è svolto al Pesceazzurro. L’assessore comunale ai Lavori pubblici, Riccardo Severi, ha ricordato “il primo intervento per il dragaggio, anche se non risolutivo” e ha confermato che il secondo dovrebbe avvenire a maggio-giugno. L’assessore provinciale alla Pesca marittima, Renato Claudio Minardi, presente insieme all’assessore provinciale al Lavoro, Massimo Seri, ha parlato “della forza e della determinazione della Coomarpesca, che ha saputo affrontare gravi momenti, come l’incendio del ristorante del 2010” mentre il presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Vittoriano Solazzi, ha rimarcato “il valore della Coomarpesca come emblema della cooperazione, legata al valore del territorio e della sua economia”.
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