di Redazione
17 dicembre 2012
PESARO – Non un lunedì qualunque. Perché la Vis, agli addii preventivati di Angelelli e Urbinati, ha aggiunto a sorpresa lo svincolo di Riccardo Paganelli che, da oggi, non è più un giocatore della Vis Pesaro. Decisione repentina, sofferta, forse in qualche modo preventivabile (il giocatore ieri è stato espulso, ma sul suo quadro si sono sommati il difficile recupero fisico dopo l’infortunio muscolare avuto a settembre e la classifica non più brillante come qualche domenica fa), ma che di fatto attualmente scopre la Vis alla voce punte centrali. Paganelli lascia dopo poche presenze e due soli gol segnati ma anche vero che dopo averlo atteso per così tante settimane… forse sarebbe stato utile puntarci ancora. A meno che sulla decisione non abbiano influito altre questioni: il budget, la voglia di puntare sul ritorno di Omiccioli e quindi su un conseguente cambio di modulo, oppure sulla possibilità di ingaggiare uno svicolato dai Pro (senza Urbinati e Paganelli, infatti, il monte ingaggi della Vis si abbassa di parecchio).

Paoli abbraccia Paganelli con Giorgio Torelli che li osserva (foto tratta dal sito ufficiale del San Nicolò)
I biancorossi, infatti, hanno tesserato “solo” l’under Antonello Pezzullo, classe ’93, dal Sesto Campano (Eccellenza Campano-molisana) aspettando poi, per marzo il ritorno di Tonici (tesserato in silenzio la scorsa estate ma reduce da un brutto infortunio).
Tuoni e fulmini, invece, ad Ancona: si è dimesso il presidente Marinelli.
Tratto da Anconasport.it:
“Ho deciso di lasciare la carica da presidente. lascio con piacere di aver fatto 12 anni bene. ho dato mandato a che le quote sono in vendita, chi ha interesse di prendere la società, lo faccia. Ho già parlato con capitan Ruffini, gli ho detto che c’è massimo impegno da qui a fine stagione. Le promesse le mantengo, almeno come intenti. Il calcio non è una regola scritta. C’è un budget già stanziato, di cui io sono il garante. La stagione verrà portata a termine, spero nel migliore dei modi. I giocatori percepiranno gli stipendi e guai a loro se qualcuno non metterà l’impegno e non onorerà la maglia che porta.
Ho già firmato le dimissioni col mio commercialista. Mi sposterò dal mio seggiolino, che non mi compete più. Continuerò a seguire l0Ancona da tifoso. Mi auguro che si faccia avanti un imprenditore molto più bravo di me. L’impegno della Akifix per il prossimo anno sarà meno della metà. Se non viene fuori qualcuno, si prospetta un periodo molto buio per l’Ancona. Finché non vendo le quote della Srl resto come socio di maggioranza e ho tutto l’interesse affinché il bilancio si chiuda in positivo. Che faccia la C2, la D o retroceda in Eccellenza il prossimo anno, mi interessa che la società sia sana economicamente. Di sicuro il budget per la prossima stagione sarà ridottissimo, vista l’assenza quasi totale di sponsor.
Per ragioni statutarie farà le mie veci il vicepresidente Gilberto Mancini in attesa dell’elezione del nuovo presidente nella prossima assemblea dei soci. Di ringraziamenti ne ho pochi da fare, se non a tutta la tifoseria moderata che prende il calcio con stile all’inglese. Non dico di non aver ricevuto critiche, ma sempre con educazione e stile. Ringrazio i Clubs Uniti Biancorossi Ancona, a tanti ultras di vecchia generazione che hanno l’intelligenza di capire quando un presidente fa le cose con passione e serenità e ai personaggi in tribuna che mi hanno sempre incoraggiato”. “Quanto chiedo per vendere la società? Poco più del valore delle mie quote.
Perché lascio? La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’atteggiamento di Sosteniamolancona, del contesto giornalistico, degli ultras estremi. Non sono più disposto a piegarmi a condizioni imposte dall’esterno. Chi comanda in Ancona è una lobby di cento persone. Ho avuto oggi stesso un diverbio molto acceso con Sosteniamolancona che con quattro tesserati comanda il gioco. Mi sono stancato di polemiche continue di personaggi che in due anni e mezzo hanno fatto zero per l’Ancona.
Tre anni fa rappresentavano mille persone, oggi poco più di un club appoggiato a livello giornalistico. Preferisco tornare a fare il semplice tifoso, con le mie critiche da spettatore. Sono stato zitto per due anni, questi personaggi sono capaci solo di criticare. E’ giusto che l’abbiano vinta i tifosi, visto che anche gli ultras vogliono che me ne vada, non essendo una persona gradita. Da tifoso non posso accettare che questa società, invece di essere protetta, venga sputtanata da giornali, radio, club e pseudotifosi. Io da tre anni ci ho buttato di tasca mia circa un milione e 800mila euro torti alla mia famiglia. Soldi veri e sudati. Ancona non è pronta per un calcio all’inglese come la penso io.
Gilberto Mancini ha un budget per portare a termine la stagione. I miei dirigenti sono intoccabili, lo ripeto dieci volte, perché sono persone serie. Ho dato l’ordine di provarci fino alla fine per vincere il campionato perché 8 punti di distacco dalla capolista sono tanti, ma non impossibili da colmare. Non c’è stato alcuno smantellamento: Ingari e Artiaco, ne cito due per tutti, erano giocatori di prima fascia e lo sono tuttora. Non c’è stata nessuna operazione di flessione economico, ma certo il mio impegno per il futuro si ridurrà”.
Acquirenti possibili? Sento voci, ma sono soltanto cose di corridoio. Non c’è nulla di concreto. Certo, strutturata così la società sembra interessante e appetibile per qualcuno che vuole fare calcio. Ho sempre detto, da persona onesta, che le mie strutture rimarranno sempre a disposizione dell’Ancona. E’ chiaro che sono mie, ma i presidenti del passato se le sognavano strutture del genere. Le metterò a disposizione a prezzi di favore, da vero tifoso anconetano. Vedremo chi viene e se avrà la testa che ho io”
Era nell’aria da tempo, era sotto osservazione e questa è stata la goccia. Ora serve un rimpiazzo a lui perché con il solo Cremona sara dura stare li.