19 dicembre 2012

Segretaria e presidente della Cna Camilla Fabbri e Giorgio Aguzzi, assieme a Omar Morotti della Ommy Srl
PESARO – “Il 2012 è stato un anno durissimo per l’economia della nostra provincia. Purtroppo non basta girare una pagina di calendario per affermare con certezza che il prossimo anno la crisi sparirà, però alcuni economisti dicono che il 2013 sarà di transizione, in attesa di una ripresa nel 2014, quando i segnali positivi saranno più diffusi”.
Parole pronunciate stamane da Giorgio Aguzzi, in occasione della conferenza stampa di fine anno della Cna. Il presidente provinciale dell’associazione di categoria, al contempo vicepresidente nazionale con delega all’internazionalizzazione, è stato molto franco nel rimarcare una crisi che pare senza fine (clicca qui per scaricare il .pdf dei Dati congiunturali).
IL NERISSIMO 2012 RACCONTATO DA AGUZZI
“Siamo in un luogo di lavoro per manifestare la vicinanza della Cna alle imprese – ha detto Aguzzi all’interno del maglificio Ommy, una delle realtà del nostro territorio in controtendenza per volume d’affari e dipendenti, cresciuti costantemente negli ultimi anni – E’ difficile fare previsioni e dare numeri incoraggianti per il futuro, visto che nel 2012 che va a chiudersi il fatturato delle aziende che rappresentiamo sotto i 20 dipendenti fa segnare un meno 19% che la dice lunga su come sono andate le cose. Sono cinque anni che stiamo cercando di resistere alle difficoltà per la caduta della domanda interna, e pure l’export non è così galoppante da poter far da traino a tutta l’economia. Varie analisi dicono che andiamo verso un anno di transizione, preparatorio a un 2014 dove i segnali ripresa saranno più diffusi. La realtà odierna racconta di tante aziende che hanno chiuso, di molti dipendenti che hanno perso il lavoro. Problemi per il piccolo artigiano di bottega, per la parrucchiera, per le aziende un po’ più strutturate con 15-20 dipendenti ma anche per il commercio. Normalmente si aspetta il Natale per fare affari, ma facendo un giro si nota che alla presenza delle persone corrispondono negozi semivuoti. Molti non hanno soldi da spendere, e chi ne ha magari per sfiducia nel futuro ha paura di farlo”.
Nel rivendicare il ruolo della Cna al fianco delle imprese (“E lo saremo sempre, con iniziative importanti come quella della realizzazione di una rete di imprese, come l’ormai canonica sfilata di moda e il Pesaro Photo Festival ma non solo”), il presidente provinciale Giorgio Aguzzi s’è soffermato sulla scelta della segretaria Camilla Fabbri di concorrere alle primarie per il Parlamento: “Serve oggi un governo fatto di persone che conoscano davvero le nostre necessità, non professori che hanno studiato sui libri e non sanno concretamente come vanno le cose. Camilla è all’inizio d’un percorso importante che ci onora. E’ una persona che è stata a fianco della nostra organizzazione per tanti anni e che ora fa una scelta coraggiosa, che riempie di orgoglio e soddisfazione tutta la Cna. Certamente siamo dispiaciuti perché perdiamo un soggetto che ha dato grande competenza all’organizzazione, una donna che conosce bene la realtà imprenditori, le necessità del momento e il suo lavoro. In bocca al lupo. Siamo certi che rappresenterà la voce dei “suoi” artigiani nei livelli giusti”.
CAMILLA FABBRI VERSO ROMA
Parole che hanno colpito, visto che la stessa Fabbri ha spiegato commossa: “Ho deciso di spendermi perché i classici temi che interessano la gente non sempre hanno trovato posto nell’agenda politica del Paese. L’Italia vera è questa, quella rappresentata da Omar (il titolare della Ommy Srl, ndr), questo è il mondo che ha garantito occupazione. Io ho fatto una lunga gavetta all’interno del mondo Cna e l’idea di uscire un po’ mi spaventa. Ho 43 anni e sono qua da 24. Non mi spaventa però la sfida, accettata dopo un lungo ragionamento anche in seno all’organizzazione. Mi riempie d’orgoglio pensare di dover rappresentare gli artigiani e i piccoli imprenditori del territorio. Se mai sarà, la sottoscritta non scalderà la sedia ma si batterà per loro”.
Nell’affermare che il suo legame con la Cna non si staccherà del tutto, la Fabbri ha continuato spiegando il suo punto di vista sulla cosa pubblica: “In molti si sono allontanati dalla politica non perché la considerano una cosa inutile. Il problema è che si è viaggiato a due velocità: c’è un mondo immerso di problemi, mentre l’altro ha pensato all’Europa, all’America, all’Asia ma non a risolvere le questioni reali del Paese. Inizia una campagna molto breve e dico che se ce la farò lotterò per altri 24 anni. Se non fosse così starò dentro l’associazione a disposizione. L’auspicio è che il prossimo anno, presenziando alla conferenza stampa di fine 2013 o solo assistendovi, si possa dire o sentire che c’è una ripresa. Purtroppo oggi siamo qui a commentare numeri tristissimi, che parlano di fatturati calati di quasi il 20% e di impianti utilizzati al di sotto del 73% del loro potenziale. E questo deve far riflettere… l’aprire i capannoni senza accendere le macchine è emblematico della situazione”.
E se l’imperativo ancora una volta è resistere, la via è quella di superare l’individualismo. “Si pensa che l’estero sia salvezza della nostre imprese – ha detto in proposito la segretaria provinciale della Cna – però i volumi di capacità di aggredire i mercati lontano dall’Italia sono praticamente pari allo zero. Il tema che va affrontato è quella della riforma fiscale. Se il peso di tasse dirette e indirette supera il 50% è difficilissimo andare avanti. Ci sono le difficoltà di accesso al credito ma anche il prezzo dello stesso. Sentirsi proporre tassi che superano il 10% applicato è come sentirsi dire un secco no al finanziamento. Senza parlare del peso enorme della burocrazia”.
Un quadro fosco, aggravato dalle azioni del governo Monti che Camilla Fabbri commenta così: “Il problema è che il precedente esecutivo fino a poco prima dell’arrivo dei tecnici negava l’esistenza della crisi. Il governo Monti s’è inserito chiedendo sacrifici enormi alla stragrande maggioranza dei cittadini, sbagliando soprattutto a non accompagnare la spending review e i tagli con misure che rilanciassero l’economia”.

Omar Morotti con la mamma Silvana (Ommy Srl) assieme a Giorgio Aguzzi e Camilla Fabbri, presidente e segretaria della Cna Pesaro e Urbino
STORIA DI UN IMPRENDITORE CHE CE L’HA FATTA
Chiusura di conferenza affidata a Omar Morotti, titolare della Ommy che produce capi di maglieria per le più note griffe del pianeta: “Lavoriamo con firme come Chanel, Jean Paul Gaultier, Ralph Lauren, Dior. L’azienda, nata nel 1993, è partita grazie anche a mia madre Silvana che lavora in questo campo dal ’70. Abbiamo iniziato in due, adesso siamo in 35, e con ottime prospettive per il futuro. Come ho fatto? Mettendoci tanta passione, professionalità e personale altamente specializzato. Il tutto unito alla tecnologia per puntare sulla qualità”.
Eppure anche un’azienda forte come la Ommy ha difficoltà di accesso al credito: “Rapportato al di fuori del territorio regionale siamo piccoli, e fare maglie a Pesaro, in via degli Abeti, costa molto di più che farlo a sud di Pechino”.
Complimenti davvero!