di Gianluca Murgia

7 gennaio 2013

PESARO – Lo striscione, allo stadio Tonino Benelli di Pesaro, sventolava fin dal giorno del derby con fra Vis e Jesina: “Manzo non mollare”. Firmato Vecchia Guardia ’79. Poi la famiglia, il figlio, la moglie. Gli amici. E un idolo speciale: il grande Dino Zoff. Tutti insieme, in questa squadra speciale, vicinissima e lontanissima allo stesso tempo, per aiutare Marco Manzini, 52 anni, per tutti “Manzo”, bancario pesarese, portiere per passione, vittima il mese scorso di un incidente in via Cimarosa a Pesaro in sella al proprio scooter nonostante il casco.  Manzini aveva battuto la testa: le sue condizioni, subito gravissime, lo avevano portato immediatamente all’ospedale San Salvatore, prima in Rianimazione, poi in Neurochirurgia.

Marco ce l’ha fatta: è uscito dal coma e prossimamente potrà affidarsi a una struttura riabilitativa di Torre Pedrera. Un percorso non facile, chiaro, ma che può contare su un sostegno da Serie A. Toccante e decisivo, infatti, il messaggio registrato da Dino Zoff e che lo stesso grande ex portiere campione del Mondo in Spagna nel 1982 ha spedito a Pesaro per aiutare Marco nel difficile risveglio. Il tramite è stato Elio Giuliani, direttore di Radio Città, amico di vecchia data di Manzini che, non a caso, da giovane era stata battezzato dagli amici Manzoff.

“Marco so che sei un grande tifoso juventino, tieni duro – ha detto Dino Zoff nel suo messaggio – bisogna avere forza, ti vorrei sentire tra un po’. Aspetto che mi telefoni, mi raccomando. Viva la Juve, forza Marco”.

Da brividi la ricostruzione di quei momenti: “Quando Marco l’ha sentito la prima volta gli è venuta fuori una lacrima, come se avesse capito subito che era Zoff — racconta il fratello gemello, Mauro —, prima ancora che lui dicesse chi era. Spalancava gli occhi, è stato toccante”.

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