Thomas e Kinsey ma senza un rimbalzista: perché?

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7 gennaio 2013

PESARO – Non era certamente la Cimberio l’avversario ideale per uscire dalla crisi, anche se Varese non ha disputato una partita straordinaria con le assenze di Ere e Banks che hanno certamente pesato sulla prestazione dei ragazzi di Vitucci, ma contro la capolista è arrivata l’undicesima sconfitta consecutiva e c’è la sensazione che il discorso salvezza riguardi ormai solamente due squadre dopo la vittoria di Avellino a Venezia. Biella è rimasta l’unica a quota sei anche se a Roma ha venduto cara la pelle prima di cedere nel finale e la sfida dell’Adriatic Arena tra tre settimane rimane l’ultima occasione per evitare una retrocessione che appare sempre più probabile col passare del tempo.

 

Kinsey in palleggio, Markovsky osserva. Foto Fraternale Meloni

Difficile trovare il bandolo della matassa in una situazione che appare ormai troppo complicata anche per un allenatore navigato come Zare Markovski, l’inserimento di un nuovo giocatore ogni settimana non ha aiutato certamente il coach macedone nella preparazione delle partite ed anche le sue scelte risentono del clima caotico che ha accompagnato la Vuelle fin dal precampionato, se poi si aggiungono gli errori individuali al tiro e atteggiamenti da censurare come i tre minuti di follia di Crosariol che hanno fatto girare l’inerzia dell’incontro dalla parte varesina, si fa fatica a guardare al futuro con ottimismo.

Anche perché questo sembra tutto tranne che un gruppo unito verso un obiettivo comune con italiani che chiedono di essere ceduti (Amici e Bryan), americani che sembrano capitati qui per caso senza la minima intenzione di rimanerci a lungo (Kinsey e Thomas) e atleti che avrebbero l’occasione di riscattarsi dopo una carriera con tanti bassi e pochi alti (Crosariol), ma non sembrano interessati all’argomento. Su Stipcevic è ancora presto per dare un giudizio anche se il croato sembra arrivato in riva al Foglia dotato delle migliori intenzioni, ma alla fine gli unici che sembrano crederci ancora sono i due reduci della stagione scorsa con Cavaliero che dovrebbe trarre beneficio dall’arrivo di un vero playmaker e capitan Flamini tornato al suo ruolo naturale di difensore per una decina di minuti a partita. Si dovrà ripartire da loro per inseguire la salvezza, coadiuvati da Barbour e Mack che pur con i loro limiti tecnici danno la sensazione di tenerci maggiormente rispetto ai loro connazionali, ma il compito che attende Markovski non è certamente semplice, con la speranza che il coach macedone abbia ancora la volontà di sprecare sudore e rabbia in palestra e non pensi già dove andrà ad allenare la prossima stagione.

 

IL MOMENTO DELLA SQUADRA

Se hai l’ultimo attacco del campionato e fatichi maledettamente ad arrivare a quota 70 è chiaro che per vincere qualche partita ti devi affidare alla difesa magari provando anche qualche minuto di zona per cercare di spezzare il ritmo agli avversari, Pesaro ci ha provato nel primo tempo con qualche buon aiuto sui raddoppi che hanno mandato in difficoltà l’attacco varesino costretto anche ad un paio di infrazioni di 24 secondi. E’ questo atteggiamento che vorrebbe vedere sul parquet il pubblico di Pesaro, pronto nonostante tutto a sostenere ancora i suoi giocatori quando riescono a dare il massimo in campo.

L’arrivo di Stipcevic è certamente positivo in una squadra che non ha mai avuto un playmaker vero pronto a mettersi al servizio dei compagni senza trascurare l’iniziativa individuale, ma ci si chiede che senso abbia avuto allora l’ingaggio di Torey Thomas un giocatore che non sembra avere la necessaria forza mentale per essere un leader e anche dal punto di vista tecnico sta palesando limiti notevoli sia in fase offensiva dove si limita a palleggiare per 10/12 secondi senza costruire nulla di buono, sia in fase difensiva dove fatica a muovere i piedi per chiudere sulle penetrazioni avversarie, era prevedibile pensare che Milano prima o poi prendesse il regista titolare liberando così il croato verso la Vuelle e sprecare l’ultimo visto extracomunitario per avere un giocatore in più nel derby contro Montegranaro non è un’operazione intelligente in ottica futura anche perché contro la Sutor è finita come tutti sapete.

Così si continuerà ogni sera a perdere inesorabilmente la lotta sotto i tabelloni (40 a 29 per Varese) non avendo un rimbalzista affidabile da doppia cifra, con i pivot titolari che faticano oltre al dovuto e Mack che gioca troppo fuori dall’area per essere incisivo, anche contro la Cimberio il miglior rimbalzista biancorosso è stato Barbour (sei) uno dei pochi con le doti fisiche per primeggiare sotto le plance. Ma per adesso non si andrà alla ricerca dell’ultimo acquisto possibile sul mercato, anche per coprirsi da eventuali infortuni sempre dietro l’angolo, e Markovski dovrà cominciare già dalla prossima trasferta di Avellino a cancellare quello zero dalla casella delle vittorie, tirando fuori tutto il possibile da questo sconclusionato gruppo.

 

I PIU’ …..

Rok Stipcevic: Non è in una serata splendida al tiro (2 su 8 da tre) e ancora non riesce a coinvolgere i lunghi con passaggi smarcanti, ma per capire che è un playmaker vero basta vedere il suo atteggiamento in campo sempre propositivo con poche forzature individuali, in una squadra ancora alla ricerca di una leadership interna, il croato potrebbe essere l’uomo giusto per trascinare la Vuelle verso il penultimo posto.

Primo tempo: Le quattro triple ignoranti di Cavaliero hanno sicuramente aiutato la Scavolini Banca Marche a reggere l’urto della capolista, ma è piaciuto comunque l’atteggiamento in campo dei biancorossi apparsi reattivi e desiderosi di ben figurare davanti ad un pubblico che ancora non ha perso tutte le speranze, peccato che come è sempre successo in questo campionato, al primo break negativo subito la Vuelle si sciolga inesorabilmente senza reagire.

Achille Polonara: Quando aveva sedici anni la Vuelle lo scartò al provino ritenendolo ancora troppo acerbo, l’anno successivo non ci furono le risorse economiche per prenderlo, un vero peccato non averlo ingaggiato allora, perché il 21enne originario di Ancona è certamente il miglior giovane italiano del campionato ed ha degli ampi margini di miglioramento.

 

E I MENO DELLA SFIDA PESARO – VARESE

Assist: Due soli passaggi smarcanti (Cavaliero) in 40 minuti, Varese chiude l’area e Pesaro non riesce a trovare il modo di coinvolgere i lunghi, finendo spesso l’azione con diverse forzature individuali.

Andrea Crosariol: Nelle ultime partite sembrava aver risolto il problema dei falli, ma contro Varese ricasca nel vecchio vizio con la perla della quinta penalità così evidente che l’avrebbe fischiata anche patron Scavolini, la sua uscita prematura lascia la Vuelle in grosse difficoltà nel momento migliore di Varese.

Selezione dei tiri: Quando si tira più da tre (33) che da due (27) è un sintomo di debolezza offensiva, se poi le percentuali non ti aiutano impossibile portare a casa una vittoria.

 

DAGLI ALTRI PARQUET

Varese si laurea campione d’inverno con una giornata d’anticipo grazie alla sconfitta subita da Sassari sul campo della sempre più sorprendente Caserta, nonostante gli ultimi arrivi continua il momento no di Milano battuta in casa da Cantù nel derby serale, qualificate alle Final Eight anche Brindisi dopo la vittoria sul campo di Bologna e Roma vittoriosa contro Biella, in ottica salvezza importantissimo il blitz esterno di Avellino sul campo di Venezia, mentre Cremona perde nettamente a Reggio Emilia.

 

Da FB il presidente Del Moro invita un tifoso arrabbiato in sede

“Come ho scritto, rispondendo a un tifoso, sulla Pagina di “Noi Pesaro e il Basket”, perdonatemi se non resisto e anche stavolta “cado nella trappola” e scrivo, cercando di farlo, spero, in maniera educata.
Capisco amarezze e critiche, che naturalmente io per primo, e piú di tutti, merito, essendo il Presidente e non nego quello che dico e/o scrivo, ma sono stato accusato di aver detto/scritto che “la gente di Pesaro non merita”.
Questa cosa, é l’ennesima triste, amara, cattiveria, perché se c’é una cosa di cui vado orgoglioso, é proprio la “gente di Pesaro” e che, in ogni occasione io abbia potuto, ho sempre cercato di gratificare per la sua leggendaria passione e competenza, senza negare peró, di aver preso le distanze, da chi fosse, nelle critiche, esageratamente pesante e gratuitamente “cattivo”.
Non me la sento e non voglio rappresentare, come Presidente, finché ci saró o mi ci vorranno, chi augura i peggiori mali o le peggiori disgrazie, ma invece vorrei esserlo, orgogliosamente, di un popolo di tifosi, che seppur in un’annata disgraziata e fin’ora negativa, sia comunque vicina e di sostegno ai suoi giocatori e ai componenti del Club, …sempre.
Indubbiamente siamo tutti molto demoralizzati, ma ritengo che voler per forza creare disagi, dove giá ce ne sono abbastanza, probabilmente non sia la scelta migliore, specialmente se davvero si vuole il bene della VL e fra l’altro, dopo aver perso contro la capolista.
Ho invitato quel tifoso in sede, insieme anche a chiunque volesse accompagnarlo, per chiarificazioni varie riguardo le critiche, perché pur essendo un piacere/dispiacere analizzarle, assicuro, a chi parteciperá alla chiacchierata, semmai ci sará, che dopo, molte delle precedenti convinzioni, cambieranno.
…aspetto. 

Un commento to “Thomas e Kinsey ma senza un rimbalzista: perché?”

  1. fabrizio scrive:

    E’ vero Presidente, la gente di Pesaro non merita. Non merita questa squadra, non merita gente come
    voi alla dirigenza, non merita di finire in questo modo, non merita di essere presa in giro per i “grandi”
    risultati dei biancorossi e non merita nessuna critica ad ogni, eventuale, comportamento polemico per
    il semplice fatto che la pazienza messa ,nel sopportare quanto fatto dalla società, è stata ben al di sopra
    di ogni limite di sopportabilità e se scappa qualche parola fuori luogo dovete accettarla e capire perchè
    è stata detta. Chi scrive aveva fatto del vecchio hangar la sua casa, seguiva la squadra in casa, fuori
    e negli allenamenti. Ch scrive ha fatto, insieme a tanta altra gente, un pò della grande storia biancorossa,
    ha contribuito a vincere 2 scudetti e a raggiungere tanti altri successi. Vederci ridotti così fa male,
    ma questa società ancora non ha capito il danno che sta facendo a tutta la città.

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