Mattioli sul nautofono: “Ci sono problemi più urgenti”

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11 gennaio 2013

Da Giacomo Mattioli, capogruppo de La Tua Fano, riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato sul nautofono del porto di Fano:

 

Giacomo Mattioli

FANO – Nel Consiglio comunale di ieri è arrivata la risposta all’interrogazione che ho presentato relativamente alla discussa dismissione del nautofono del porto di Fano. A differenza di altri, che hanno cavalcato l’onda del sentimentalismo dei fanesi per un po’ di visibilità personale, ho preferito portare la discussione nell’unico luogo in cui non se ne era ancora parlato ma che è in realtà il solo ed unico luogo nel quale si discutono i problemi, piccoli e grandi, della città: il Consiglio comunale.

Sono convinto che oggi la città di Fano abbia problematiche ben più gravi e urgenti da affrontare, ma d’altra parte ogni Consiglio comunale ci dà la possibilità di affrontare tematiche particolarmente degne di approfondimento, come si è dimostrata negli ultimi giorni la vicenda della dismissione del nautofono. E ho deciso di farlo senza vena polemica, senza populismo, ma solo per ottenere il vero quadro della situazione che non si potesse più prestare a fraintendimenti o distorsioni a proprio uso e consumo.

La risposta del sindaco è stata particolarmente apprezzabile poiché, preso atto del dibattito sviluppatosi nella città, del valore culturale, tradizionale e di appartenenza alla città che la cosiddetta “sirena” ha da sempre rappresentato, e senza risparmiarsi qualche autocritica, ha deciso di richiederne il mantenimento al Comando Zona Fari di Venezia, grazie anche alla disponibilità della società Marina dei Cesari ad ospitarla. Un risultato auspicato sin dall’inizio di questa vicenda, che però non andava ottenuto “ad ogni costo”, né economico né di responsabilità.

Di certo, vista la difficile situazione economica non solo dei cittadini ma anche degli enti locali e quindi anche del Comune di Fano, non si poteva pensare di prevedere spese ingenti per poter mantenere un pezzo di tradizione. Inoltre non si poteva pensare di accollarsi come Comune tutte le responsabilità sulla sicurezza dei naviganti che invece sono della Capitaneria di porto.

Invece così facendo il nautofono sarà cancellato dalle carte nautiche, quindi più che uno strumento di ausilio per chi va per mare lo sarà per chi resta con i piedi per terra, a ricordare la tradizione marinara e il senso di appartenenza ad una comunità che, nonostante i progressi tecnologici, non vuole dimenticare una parte della sua storia. Confidiamo quindi in una risposta positiva da parte del Comando Zona Fari di Venezia e nella possibilità di riattivare la “sirena” in tempi brevi e con il minor impegno di risorse economiche possibile.

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