12 gennaio 2013
PESARO – Non s’offenda Gianni Petrucci, nuovo presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, eletto stamattina con il 94,78% dei voti, ma il suo ritorno alla guida del basket tricolore è l’ennesima conferma che questo non è un paese per… giovani.
Dalla politica allo sport, trionfa il passato. Altro che rottamazioni! Qui regna Erode!
Così, se Pier Luigi Bersani, che di anni ne ha 61, contende la leadership politica italiana a Mario Monti, che ne compirà 70 il prossimo 19 marzo, e a Silvio Berlusconi, che viaggia verso i 77 anni e per dimostrarsi giovane si fidanza (?) con la 27enne Francesca Pascale, non c’è da stupirsi che anche nello sport accada altrettanto.
Non proprio così, in verità, perché almeno in politica c’è battaglia. Nella Fip, invece, un solo uomo al comando, Gianni Petrucci, che da stamattina è contemporaneamente presidente del Coni e della Fip e di anni ne ha quasi 68.
Ora, la presidenza del Coni è in dirittura d’arrivo, ma Petrucci è stato già presidente della Fip dal 1992 al 1999, dopo esserne stato segretario. Petrucci è stato anche segretario generale della Federazione Italiana Giuoco Calcio, prima di diventarne Commissario Straordinario. Insomma, al vertice dello sport italiano da una vita. Nessuno ne può discutere i meriti, tutt’altro, ma è possibile che la pallacanestro italiana – durante gli anni (13) spesi da Petrucci alla guida del Coni – non abbia saputo esprimere personaggi in grado almeno di insidiare la candidatura al vertice della Fip?
No, questo non è un paese per giovani. L’Italia potrebbe essere il testimonial ideale dell’Attak: nessuno più di noi è incollato a una poltrona. E – attenzione – qualcuno ipotizza che Petrucci, al momento anche sindaco di San Felice al Circeo, potrebbe essere il prossimo Ministro dello Sport.
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