14 gennaio 2013
PESARO – Può bastare una sola giornata per uscire dalla crisi e vedere il futuro molto più roseo? Andiamoci piano. Se domenica alle 18 il popolo biancorosso era completamente demoralizzato, in attesa dell’ennesima sconfitta di una Scavolini Banca Marche sul campo di una diretta concorrente che avrebbe compromesso in maniera considerevole il cammino biancorosso verso la salvezza, un paio d’ore più tardi il morale dei tifosi pesaresi si è certamente risollevato. Questo, grazie al successo dei ragazzi di Markovski sul parquet di Avellino, della netta sconfitta di Biella che ha preso un trentello in casa da Cremona e dalla vittoria in volata di Roma che con un’incredibile rimonta ha espugnato il PalaRossini. Così la classifica dice che Avellino e Montegranaro sono rimaste ad otto punti e Pesaro ha raggiunto Biella a quota sei, con il vantaggio di aver vinto due scontri diretti in trasferta. Ma c’è ancora tanta strada da fare e tre vinte e dodici perse non è un record del quale vantarsi al termine del girone d’andata, certamente rimanere a quattro punti sarebbe stato catastrofico e avrebbe costretto la Vuelle ad entrare nel libro dei record della Legabasket, perché nessuna formazione è mai riuscita a salvarsi dopo aver girato la boa di metà campionato con due sole vittorie all’attivo, ma da questo a dire che la crisi della Scavolini Banca Marche è finita ce ne passa. Il calendario prevede un’altra trasferta sul campo di un’Acea Roma che sta ritrovando il passo da grande squadra, prima del decisivo incontro casalingo del 27 gennaio contro l’Angelico, solo allora si potrà capire se la salvezza sarà ancora una chimera o si potrà cominciare a guardare al futuro con maggior ottimismo, per adesso abbiamo preso un brodino per un pasto più sostanzioso dobbiamo aspettare ancora qualche giornata.
IL MOMENTO DELLA SQUADRA:
Perché la Vuelle è riuscita ad espugnare il campo di Avellino? Per almeno tre buoni motivi:
Primo: Markovski ha finalmente compiuto una scelta importante, decidendo di affidarsi a quei giocatori che gli danno maggior fiducia senza preoccuparsi degli eventuali malumori scaturiti dallo scarso utilizzo di qualcun’altro, basta dare un’occhiata ai minuti giocati da Stipcevic, Barbour e Crosariol tutti e tre ampiamente oltre i trenta, mentre Mack e Bryan sono rimasti sul parquet solamente per quattro minuti a testa. Il coach macedone è abituato a far parlare il campo e se volete sapere il ruolo nel quale vorrebbe avere l’ultimo rinforzo, la risposta è arrivata dopo la trasferta di Avellino dove i due numeri quattro sono stati utilizzati per 12 (Flamini) e 4 minuti (Mack). Dopo una settimana proficua dal punto di vista dell’allenamento con tutti i giocatori disponibili e senza nuovi arrivi da inserire in corsa, Markovski ha preso una decisione drastica, intuendo la necessità di cavalcare un quintetto affidabile dal punto di vista tecnico, ma soprattutto dal punto di vista caratteriale. E’ una scelta che sa di bocciatura per Mack e Thomas ma andava fatta per chiarire definitivamente le gerarchie all’interno della squadra, dando così maggior responsabilità a coloro che la meritano.
Secondo: Era impossibile pensare di continuare la stagione senza un vero playmaker, ne sa qualcosa Avellino dove Shakur è una guardia con poca leadership e Spinelli sembra aver cominciato la parabola discendente della carriera e lo sapeva benissimo anche Markovski che fin dal suo primo giorno a Pesaro ha subito chiesto a gran voce un regista, il problema è che la società prima dell’arrivo di Stipcevic ha tesserato l’ennesimo giocatore senza talento di questo campionato e così un atleta mediocre come Torey Thomas si è aggiunto ad una lunga lista che è iniziata con Hamilton ed è proseguita con Denis Clemente. Poi finalmente Milano ha liberato Rok Stipcevic e dopo una discreta partita contro Varese, il croato è stato il migliore in campo ad Avellino grazie ad una regia attenta che ha cercato di coinvolgere tutti i compagni senza comunque trascurare la soluzione individuale, intendiamoci Stipcevic non è il miglior play del campionato ma è un giocatore arrivato già pronto sia dal punto di vista fisico, sia come conoscenza dell’ambiente avendo disputato in Italia le ultime annate, a riprova che a dicembre non bisognerebbe inseguire americani semisconosciuti che arrivano in Europa senza conoscerne tutte le caratteristiche, ma sarebbe meglio tesserare atleti europei pronti subito a dare il massimo.
Terzo: Senza difesa non si va da nessuna parte specialmente se hai il peggior attacco del campionato, così ad Avellino si sono visti parecchi minuti di zona anche se non sempre fatta con i dovuti tempi tecnici, Crosariol ha capito che non deve commettere falli stupidi per rimanere in campo più possibile, condizione essenziale visto lo scarso rendimento di Sylvere Bryan e Barbour ha cercato di rimediare ad alcune leggerezze offensive andando a stoppare gli avversari in contropiede e recuperando palloni importanti, rimane il problema dei troppi rimbalzi offensivi concessi (17) che potrebbe risolversi solamente con l’arrivo di un “quattro” verticale (ultimo nome della lista il francese Tourè).
Alla fine è arrivata una vittoria in rimonta dal meno 12 del terzo quarto, con un ultimo periodo giocato con sicurezza mentre la Sidigas si incartava nei suoi problemi, negli ultimi minuti sono venute fuori le qualità di chi ci tiene veramente alla Vuelle con Cavaliero a insaccare le triple del sorpasso, Stipcevic a guidare il gruppo con un’autorità insperata per chi è arrivato da sole due settimane e Barbour finalmente concreto anche nei momenti decisivi. Si deve ripartire da queste certezze, attendendosi qualcosa in più da Tarence Kinsey che può e deve fare meglio, siamo tornati a respirare fuori dall’acqua ma il mare rimane ancora molto agitato.
I PIU’ ….
Rok Stipcevic: Sa cosa serve alla Vuelle colpendo da tre nel primo quarto e servendo assist deliziosi nell’ultimo, senza trascurare comunque le conclusioni personali, dopo un errore non rimane lì a pensarci su ma ci riprova subito infilando un arresto e tiro dai cinque metri che ha cambiato l’inerzia della partita, dove sarebbe la Vuelle se fosse arrivato un mese prima?
Antwain Barbour: Ancora una schiacciata da Top Ten della giornata, ma stavolta non si limita a giocate da Globetrotter e segna triple decisive sprecando sudore anche in fase difensiva, lo abbiamo aspettato per quindici giornate ma finalmente il suo contributo è servito per portare a casa due fondamentali punti.
Tiro da tre: Con un solo giocatore pericoloso dentro l’area era indispensabile migliorare le percentuali dall’arco dei 6.75, ad Avellino la Scavolini Banca Marche tira fuori un 11 su 18 che le permette di espugnare il PaladelMauro.
… E I MENO DELLA SFIDA AVELLINO – PESARO
Rimbalzi: Nel primo tempo la Vuelle viene umiliata dagli avversari che ne catturano 23 dei quali ben 13 offensivi contro i soli 9 totali dei pesaresi, nella ripresa Markovski compie i necessari aggiustamenti ma il totale finale è comunque ampiamente a favore degli irpini (38-27).
Tiri liberi: Pochi falli subiti (17) e brutte percentuali dalla lunetta con Crosariol tornato a tirare col 50%, tolto Stipcevic tutti gli altri biancorossi devono essere più concreti.
Sylvere Bryan: In quattro minuti trova un canestro fortunoso e riesce a farsi notare solamente per due ingenuità offensive che hanno procurato altrettante palle perse, poco per meritarsi di venire schierato nella ripresa.
DAGLI ALTRI PARQUET:
Aspettando il posticipo di questa sera tra Sassari e Siena per la definizione della griglia, sono già note le otto squadre che parteciperanno alle Final Eight di Coppa Italia con Milano che si qualifica per ottava grazie al successo sul campo di Brindisi e Reggio Emilia che vince lo spareggio contro Caserta e si qualifica come sesta. Prima sconfitta casalinga per Varese che senza due americani viene battuta dall’Umana Venezia, successo in trasferta anche per Roma che ha rimontato 16 punti ad una Sutor Montegranaro in grosse difficoltà tra le mura amiche mentre Cantù si sbarazza senza troppi problemi della Virtus Bologna, nell’altro spareggio salvezza in programma Cremona travolge Biella di 33 punti allontanandosi forse in maniera definitiva dalle zone calde.
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