di Redazione
16 gennaio 2013
PESARO – Sulla vicenda Cosap (Canone per l’occupazione di spazi e aree pubblica), il capogruppo provinciale del PdL Antonio Baldelli risponde senza peli sulla lingua all’assessore provinciale al bilancio Claudio Minardi: “Caro Assessore, lei ha la faccia tosta di far passare una stangata da 1,5 milioni di euro come un atto d’equità sociale. Nel suo comunicato, poi, definisce disonesti e furbetti centinaia di cittadini. Non le sembra di esagerare? Nonostante le sue parole avventate, in questa vicenda io sto difendendo gli imprenditori del territorio (che rischiano d’essere schiacciati sotto quest’ennesimo balzello) lei invece sta cercando di far cassa sulle spalle dei cittadini per salvare la Provincia da un fallimento di cui anche la Giunta Ricci, della quale lei fa parte, è responsabile”.
Baldelli sottolinea poi come, sulla sua denuncia d’illegittimità degli avvisi di accertamento, Minardi si sia limitato ad affermare “Nessuna violazione di legge è stata commessa” e si sia invece guardato bene dall’entrare nel merito della questione.
Il capogruppo del PdL torna così a ribadire come il Cosap sia stato applicato in modo illegittimo: “La legge prevede che il canone sia determinato tramite un coefficiente che tenga conto della diversa utilità che ciascun soggetto riceve dalle insegne pubblicitarie. Nel regolamento con cui la Provincia ha istituito la Cosap non c’è invece traccia di questo coefficiente!”.
Secondo il consigliere provinciale, la Giunta Ricci, nell’applicare il canone, è incorsa anche in altri vizi come quello di farlo pagare a chi ha installato cartelloni sulla sua proprietà e non su aree pubbliche: “Il Cosap – rammenta Baldelli – è dovuto solo per gli spazi demaniali e non per la proprietà privata!”.
Il consigliere sottolinea anche la leggerezza con cui la Provincia sta applicando le sanzioni che in taluni casi superano i 10mila euro: “Ci sono stati imprenditori che hanno ricevuto multe per abusivismo quando invece erano in possesso d’una regolare autorizzazione provinciale. C’è addirittura chi è stato sanzionato dal 2007 per un’insegna che ha installato solo a fine 2010, come risulta persino dagli archivi di via Gramsci”.
Baldelli torna a rivolgersi a Minardi: “Caro assessore, si rende conto di che danno lei e la sua Giunta state arrecando agli imprenditori della nostra Provincia?”.
Il Consigliere del PdL annuncia quindi che presenterà un ordine del giorno e un’interrogazione con cui domanderà alla Provincia di far verificare, a un soggetto terzo, la legittimità del regolamento Cosap e con cui chiederà di rimettere nei termini tutti i cittadini che non sapevano che la Provincia aveva introdotto quest’ulteriore gabella.
Stessa richiesta già avanzata dal direttore di Confcommercio Varotti, il primo a sollevare lo spinoso problema.
Baldelli rivolge infine una domanda all’assessore provinciale: “Perché avete istituito il Cosap nel 2003 e l’avete iniziato a chiedere, per la prima volta, solo nel 2013? Secondo lei la colpa è degli imprenditori che avrebbero fatto i furbi o d’una Provincia che si è ricordata d’applicare un regolamento solo quando gli ha fatto più comodo? Ad ogni modo, la mia battaglia non è solitaria: in questi pochi giorni hanno fatto sentire la loro protesta le associazioni di categoria e ho già incontrato più d’un centinaio di imprenditori pronti a ricorrere in Tribunale contro la Provincia”.
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