19 gennaio 2013
SANTA MARIA DELL’ARZILLA – Il popolo democratico della nostra provincia scalda i motori in vista delle elezioni politiche. Erano quasi in 500 ieri sera alla Giara, ristorante situato tra le frazioni pesaresi di Candelara e Novilara. C’era lo stato maggiore del Pd, a cominciare dal segretario regionale Palmiro Ucchielli e dal vicepresidente della Regione Marche Almerino Mezzolani, il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Matteo Ricci, il sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli e tanti altri, oltre a una marea di militanti e “semplici” simpatizzanti. Tutti accorsi per celebrare i candidati pesaresi al Parlamento alle elezioni dei prossimi 24 e 25 febbraio.
Tra un primo succolento e uno spicchio di piadina con verdura ed affettati, la serata è scivolata via in maniera leggera, tra speranze personali e di partito per un appuntamento che è stato preceduto da primarie con una partecipazione insperata. Alla faccia di chi parla di antipolitica e disaffezione alla cosa pubblica.
“Sono grata a Roma di aver scelto una persona del territorio a fare da capolista al Senato per il Partito democratico”. Così Camilla Fabbri, segretario uscente della Cna di Pesaro e Urbino, ai microfoni di radio Prima rete, intervistata dall’attivissimo collega Mattia Ferri. “Sarà una competizione elettorale molto difficile e complessa – ha continuato – in un periodo altrettanto complesso. Serve determinazione. La sfida vera inizia dal giorno successivo alle elezioni. Sarà una legislatura costituente come dicono in molti, in cui recuperare – dico io – i valori veri della politica. Bisogna dare risposte ai cittadini. Basta polemiche interne, il nostro è un partito aperto. Il Pd ha bisogno di un gruppo dirigente serio. Sarò vicina alla gente”.
Parola a Marco Marchetti, segretario uscente del Pd Pesaro e Urbino, candidato alla Camera col numero 3: “Mancano 30 giorni di campagna elettorale in vista di elezioni che saranno decisive per il nostro Paese. E’ tornato un dualismo: da una parte Berlusconi e dall’altra Bersani, chi ci ha portato nel baratro e chi vuole fornire una strategia nuova per uscirne. Per fare ciò da tre mesi noi del Pd abbiamo fatto vedere come può cambiare la politica, organizzando prima le primarie per il candidato leader, poi le primarie per i candidati in Parlamento. Dall’altra parte, quella dei nostri avversari, stanze nascoste e tavoli segreti dove si decide tutto, senza confrontarsi con il popolo”.
La ricetta di Marchetti è la seguente: “Il Paese può cambiare se si porta più democrazia e si costruisce una politica più vicina alla gente. Nei prossimi 30 giorni lavoreremo per questo, andando in ogni comune, in ogni città e in ogni quartiere a parlare. Cercheremo di creare una speranza senza fare promesse. Solo insieme possiamo farcela. Le polemiche interne al Pd marchigiano? Credo che un po’ di polemica sia il sale democrazia. Detto questo, sono convinto che rimarremo uniti e compatti. Davanti a noi c’è l’Italia con tanti problemi. L’Italia dei laureati che non trovano lavoro. Smettiamo di parlare di noi stessi, ma parliamo a loro”.
Da Marchetti ad Alessia Morani, nona nella lista della Camera e per questo non sicurissima di finire a Montecitorio. “Orgogliosa per una cosa inaspettata – ha detto sempre a radio Prima rete l’assessore provinciale alla pubblica istruzione – Il risultato delle primarie mi ha stupito nella sua grandezza. Chi ci ha scelto vuole persone nuove, vuole giovani e vuole le donne. Per la mia elezione il risultato del Pd sarà importante, dato che la mia posizione è borderline, legata al premio di maggioranza. Sono orgogliosa di correre per il Partito democratico, l’unico in grado di dare una speranza a chi non ce la fa più, a chi ha perso lavoro e ha bisogno di risposte. Come dice Bersani, prima l’Italia, il Pd e il destino delle persone. Il mio viene per ultimo. Ho comunque grande entusiasmo in questa competizione, spinta dall’orgoglio di essere arrivata davanti a due big della politica del territorio come Oriano Giovanelli e Vittoriano Solazzi”.
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