di Redazione
21 gennaio 2013
PESARO – Messaggio chiaro. Dopo le diverse prese di posizione (Baldelli e Savelli) e dopo l’intervento dell’assessore Minardi, che ha tacciato di evasori i cittadini colpiti dall’azione provinciale, la Confcommercio di Pesaro e Urbino – associazione che per prima ha affrontato con determinazione il problema delle oltre 500 sanzioni inviate dalla Provincia a circa 450 imprenditori per il canone di occupazione del suolo pubblico per i cartelli pubblicitari e la segnaletica – ha scritto al presidente Matteo Ricci per chiedere l’annullamento dei provvedimenti sanzionatori.
“Riteniamo necessario – ha scritto il direttore Amerigo Varotti – un atto della Provincia che revochi le iniziative sanzionatorie che, tramite la Duomo, la Provincia ha messo in atto. E’ ormai evidente che il regolamento approvato dalla Provincia non è conforme alle disposizioni di legge (ad esempio, non c’è alcuna differenziazione del canone per tipologia di attività e segnaletica) e che la retroattività quinquennale delle sanzioni è stata applicata a tutte le imprese indipendentemente dall’anno di effettiva installazione della segnaletica. Inoltre nessuna ditta ha mai ricevuto dalla Provincia diffide a rimuovere i cartelli o regolarizzare la propria posizione come invece prevede la legge. La quasi totalità degli interessati ritenevano di essere in regola (non sono evasori!) con il pagamento delle tasse ai Comuni e le sanzioni (oltre il 400%) sono assolutamente inaccettabili”.
Conclusione di Varotti: “Per questo riteniamo che la Provincia debba revocare le iniziative adottate e consentire alle imprese di regolarizzare le loro posizioni senza alcuna sanzione”.
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