di Redazione
22 gennaio 2013
da Federico Scaramucci, Presidente Commissione Cultura Turismo Attività Produttive Comune di Urbino riceviamo e pubblichiamo
URBINO – Sono sempre stato aperto alle innovazioni ed ho avuto la fortuna di poter viaggiare molto nella mia vita, percui quando sento parlare di Mc’Donald’s ad Urbino credo sia opportuno fare una riflessione approfondita.
E’ pur vero che oggi la globalizzazione e l’internazionalizzazione impongono di vedere le cose a 360°, e la crisi occupazionale rende ogni proposta che potrebbe potenzialmente portare lavoro come una proposta interessante. E’ anche vero d’altra parte che Urbino è una città internazionale, dove le caratteristiche architettoniche, culturali, artistiche, ne hanno reso possibile l’inserimento nella lista delle città patrimonio dell’UNESCO. La nostra città è da sempre città ideale, perchè è stata in grado di riassumere la cultura dell’Umanesimo e del Rinascimento; fu sede della società del cinquecento, visse un periodo una fioritura artistica unica attirando studiosi e artisti da tutta Italia ed oltre, influenzando gli sviluppi culturali europei. E’ anche vero che si tratta di un territorio che ha sempre vissuto di rendita, grazie anche a questo passato ed alla presenza dell’Università e di tutto l’indotto che ne derivava. Oggi le cose sono cambiate, molto. La competizione è internazionale, anche sulla formazione, ed il settore pubblico non riesce più a fornire quelle garanzie di stabilità e di occupazione che poteva offrire un tempo. L’economia della formazione, quella che sempre ha consentito ad Urbino uno standard di vita di alta qualità, è oggi in difficoltà, per le evidenti diminuzioni di risorse statali e l’accesa concorrenza delle tante sedi universitarie aperte in tutta Italia. Cosa fare? Che posizione prendere?
Dal mio punto di vista, sebbene il Comune non possa vincolare le scelte dei privati, a seguito delle liberalizzazioni, come ha ricordato anche la Confesercenti, credo che una città che si candida ad essere Capitale Europea della Cultura non possa non prendere posizioni strategiche su come voglia essere in futuro, su come voglia presentarsi all’esterno. Ecco, su questo io non penso che sia utile la presenza di un Mc’Donald’s in centro storico, sebbene ci sono tanti luoghi fuori dal centro che possano essere destinati a questi investimenti. E’ chiaro, oggi la politica e le amministrazioni devono dare più spazi all’iniziativa privata, soprattutto in una città come Urbino che è stata da sempre legata al settore pubblico, ma i privati possono essere anche produttori artigianali, esercenti di prodotti tipici, settori che impattano diversamente sull’immagine di una città come la nostra, ed anzi potrebbero contribuire ad esaltarne l’attrattiva per i turisti di tutto il mondo. Anche se la Curia dichiara che “si tratta di una bufala”, il dibattito su questo tema preoccupa la città e mi sentivo in dovere di esprimere la mia opinione.
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