Felici di essere marchigiani. E a sud regione ancora di più

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5 febbraio 2013

PESARO – I marchigiani? Un popolo di lavoratori dai valori solidi. Elevato l’attaccamento alla propria regione e il Centro Italia è l’area italiana preferita nella quale vivere.

Localismo, identità e territorio sono concetti sempre più presenti nelle letture che studiosi, politici e amministratori danno dei fenomeni sociali. Sigma Consulting ha “misurato” con il suo Osservatorio Sociale sugli Orientamenti dei Marchigiani la forza del legame che unisce i cittadini al proprio territorio; in una parola, il senso di appartenenza. Il campione interpellato manifesta grande attaccamento alla propria regione e decreta la rilevanza del Centro Italia come area privilegiata del territorio italiano. La classifica delle regioni più amate dai marchigiani (quelle dove, se si potesse scegliere anche solo per gioco, uno vorrebbe vivere) presenta al primo posto le Marche, regione citata il 46% delle volte; seguono, più staccate, Emilia Romagna (11% delle citazioni) e Toscana (8%).

Così Alberto Paterniani, responsabile ricerche di Sigma Consulting: “Si conferma, anche per i cittadini delle Marche, quella forma di forte attaccamento al proprio territorio rilevata anche in altre regioni italiane. Ma è significativo il fatto che, comunque, è il Centro Italia l’area italiana all’interno della quale i rispondenti, eventualmente, sposterebbero la propria residenza. In zone al massimo confinanti come Emilia Romagna e Toscana.”

I marchigiani amano la propria regione. Il mezzogiorno in cima alla classifica delle aree meno preferite per vivere

Identità grafico 1

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La classifica delle regioni nelle quali, invece, proprio non si vorrebbe vivere indica al primo posto la Campania (27% delle citazioni), seguita da Calabria (17%), Sicilia e Lombardia (entrambe 9%). “Si conferma, quindi – continua Alberto Paterniani – la percezione di un Sud Italia certamente apprezzato (molti i commenti sulla bellezza dei suoi luoghi) ma attanagliato da problemi atavici, quali la mancanza di lavoro o la criminalità organizzata, che lo rendono una zona altamente ‘problematica’ per potervi stabilire la propria vita”. Nei giudizi espressi dai marchigiani vanno certamente considerati anche l’influenza dell’attualità recente (dal problema rifiuti alle mafie) e i luoghi comuni negativi spesso associati alle regioni del Mezzogiorno; elementi che, a vario titolo, influiscono sulle percezioni dei rispondenti, spesso oltre la reale conoscenza che si ha di queste regioni.

 

Il “caso” Lombardia

Una parola a margine va spesa per la regione Lombardia. Alla ribalta delle cronache recenti per episodi di corruzione e malagestione, la Lombardia è l’unica regione del nord Italia ad apparire nella classifica delle regioni in cui non si vorrebbe vivere; si trova al 4° posto, prima di Basilicata e Molise.

Elevato il senso di appartenenza alle Marche. Addirittura paragonabile a quello nei confronti della città di residenza!

 

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Per quanto riguarda il senso di appartenenza che i marchigiani manifestano nei confronti di alcuni ambiti territoriali, il livello più elevato si riscontra proprio nei confronti delle Marche, con il 90% dei rispondenti che sente di appartenervi ‘molto’ o ‘abbastanza’. L’attaccamento alla regione risulta più accentuato tra individui over 65 e residenti delle province sud (Macerata, Fermo e Ascoli Piceno).

 

Patriottici e localisti. Ma non europeisti

Anche il livello di appartenenza all’Italia si attesta su valori elevati (88%) mentre l’attaccamento all’Europa è dichiarato con più scetticismo; solo il 55% afferma di provarlo ‘molto’ o ‘abbastanza’, anche se tale valore raggiunge il 65% tra gli individui con titolo di studio medio e alto. Come si vedono i marchigiani: lavoratori dai valori solidi Una chiave di lettura a tale livello di appartenenza alla propria regione, ci è offerta dalle risposte fornite alla domanda su quali siano le espressioni e gli aggettivi con le quali i marchigiani definirebbero loro stessi.

Continua Paterniani: “Il quadro che emerge è significativo: i marchigiani si vedono essenzialmente come un popolo dedito al lavoro (cita questo aspetto il 64% del campione) e fortemente ancorato a valori positivi quali il legame con la propria terra (40%) e la propria famiglia (34%) e una certa attenzione alla parsimonia (33%). Non sorprende quindi che, rispetto a tale visione, emerga un forte attaccamento alla propria regione.” Sebbene citati con intensità minore, non mancano poi elementi di autocritica come il riferimento ad un carattere un po’ schivo, introverso e orientato alla diffidenza verso gli altri (20%). Il sondaggio è stato condotto tra il 26 novembre e il 7 dicembre 2102 su un campione telefonico di 702 marchigiani rappresentativi dei residenti e rientra nelle rilevazioni previste dall’Osservatorio sociale sugli orientamenti dei marchigiani, l’unico strumento locale che monitora in modo periodico e continuativo il clima d’opinione e gli atteggiamenti sociali, politici e culturali dei cittadini della Regione Marche. Il documento informativo completo del sondaggio è disponibile su agcom.it mentre il rapporto sintetico può essere richiesto a info@sigmaconsulting.biz.

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