Maren Brinker trascina Busto alle Final Four

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13 febbraio 2013

PESARO – L’Unendo Yamamay Busto Arsizio, che non più tardi di sabato ha sofferto non poco per superare – al tie-break – la Kgs e che domenica sarà avversaria della Chateau d’Ax Urbino, ha portato la pallavolo femminile italiana alle Final Four. Di conseguenza merita l’applauso di tutti gli appassionati.

L'Unendo Yamamay festeggia il successo a Baku (Foto Cev)

L'Unendo Yamamay festeggia il successo a Baku (Foto Cev)

Onestà vuole, però, che si sottolinei quanto sia antisportiva la regola del Golden Set che non premia la squadra migliore nel confronto. Detto questo, è giusto ricordare che non più tardi di qualche settimana fa a pagare la regola era stata Trento che pure aveva dominato la Dinamo di Mosca, perdendo l’andata al tie-break e vincendo il ritorno 3 set a 0.

Oggi a sfruttare la norma è la squadra campione d’Italia, che ha perso 3-0 (25-23; 25-18; 25-21 in 87 minuti) la partita di ritorno, ma avendo vinto gara 1 al quinto set ha potuto giocarsi il visto per Istanbul al Golden Set.

Detto che il primo set è stato deciso da un primo arbitro incapace (il belga di chiare origine italiane Arturo Di Giacomo), da un secondo anche peggio (il romeno Lucian-Vasile Nastase) e da guardalinee in malafede, capaci di non vedere sul 21-20 interno un attacco buono dell’ex pesarese Maren Brinker, Busto ha disputato un secondo parziale ai limiti dell’indecenza, perdendolo a 18. Forse pensando anche al possibile Golden Set, le farfalle hanno reagito nel terzo set, passando dal 12-10 interno al 14-18 esterno. Ma quando sembravano avviate al successo hanno subìto un clamoroso break : 9-1 Sullo slancio, un’incontenibile Hodge ha spinto l’Azerrail al successo.

Il Golden Set è stato da brividi. Con Caracuta al servizio, la Yamamay ha infilato un poker. Eppure un guardalinee in malafede ha provato a dare fuori il terzo punto, con un attacco di Brinker dentro almeno dieci centimetri. Ancora la tedesca con un gran colpo, poi Kozuch si fa murare (Anzanello) il possibile 5-0. Busto difende 4 lunghezze fino al 3-7, quando sale in cattedra un’altra ex pesarese, Manon Flier che prima accorcia poi va alla battuta, micidiale; un ace su Brinker porta il punteggio sul 6-7. Bauer restituisce il più 3 (6-9), ma le azere sono ancora lì, in parità a 9. L’assalto è respinto da due grandi attacchi di Brinker, che dimostra coraggio. Sbaglia Wensink, Bauer alla battuta centra un ace e Busto è a meno due da Istanbul. Radecka segna di seconda intenzione. Arrighetti attacca benissimo il 14° punto, ma il signor Di Giacomo fa ripetere il punto. E arriva un ace azero. Ma Wensink non si ripete e anzi sbaglia: 3 palle per le Final Four. Torna al servizio Caracuta e Sorokaite spedisce oltre la linea di fondo. Finisce 11-15 in 18 minuti.

Il volley italiano c’è ancora. E anzi, con tre nostri coach (Parisi, Barbolini e uno tra Giovanni Guidetti e Lorenzo Micelli) già qualificati, potrebbe esserci il poker se la Rabita Baku di Marcello Abbondanza confermerà, giovedì, il successo maturato in trasferta. Si gioca anche il derby di Istanbul con protagonista l’urbinate Micelli.

Questo il programma di giovedì: Rabita Baku – Dinamo Kazan (ore 14, diretta su laola1.tv); Eczaçibasi – Vakifbank (ore 16, laola1.tv).

Le semifinali (9 marzo) vedranno di fronte l’Unendo Yamamay e la vincente tra Rabita e Dinamo; il Galatasaray e la vincente del derby turco.

A proposito di allenatori italiani, è un brutto momento per chi lavora in Italia. Martedì è stato esonerato Gianni Caprara, questo pomeriggio Davide Mazzanti, il coach marottese della Rebecchi Nordmeccanica Piacenza che poco tempo fa ha sposato Serena Ortolani. La notizia è stata annunciata dal presidente onorario Antonio Cerciello, che forse non ha digerito la sconfitta con la Duck Farm Chieri e le difficoltà accusate martedì nella partita di Challenge Cup con le francesi de Le Cannet allenate da Riccardo Marchesi. Certo che il volley che licenzia tre allenatori su dieci sembra lontano mille miglia di chi è alle prese con problemi economici.

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