di Redazione
18 febbraio 2013
“La decisione presa dalla provincia di non concedere sale a CasaPound sulla base di presunte inconciliabilità con lo Statuto è un gesto antidemocratico e contrario alle leggi che, lo ricordiamo, obbligano le Amministrazioni a concedere sale e luoghi pubblici a tutte le liste candidate”. Così Giorgio Ferretti, responsabile regionale del movimento e candidato alla camera dei deputati. “La conferenza messa in scena dai nostri militanti è rappresentativa di come questi signori vorrebbero le nostre idee, imbavagliate. Purtroppo per loro CasaPound non accetta né bavagli né lezioni, è per questo che, in barba ai censori, dopo il flash mob abbiamo distribuito più di mille volantini contenenti il programma elettorale del movimento, riscuotendo consensi tra la cittadinanza- Ai censori ricordiamo che ingiustizie e prevaricazioni non impediranno ai cittadini di far piangere, nel segreto dell’urna, l’attuale classe politica che a colpi di tasse, scandali ed inchieste, ha messo in ginocchio questo paese”.
La risposta del presidente Ricci è arrivata tramite FB:
“Come lo devo spiegare che almeno fino a quando sarò presidente non concederò sale istituzionali (intitolate a partigiani) a chi inneggia al fascismo e al razzismo. La democrazia si difende difendendo la costituzione italiana che è antifascista. C’è chi per due voti apre a queste organizzazioni piene di picchiatori, c’è chi il giorno della memoria giustifica il fascismo e poi ci sono tanti amministratori come me che con coerenza continuano a difendere istituzioni e costituzione”.
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