19 febbraio 2013
PESARO – La vittoria che non ti aspetti, meritata, sudata, con tanti protagonisti positivi e un direttore d’orchestra che ormai ha preso in mano la squadra e non ha intenzione di mollarla fino a maggio. Il tributo che il pubblico pesarese ha offerto a fine gara a Rok Stipcevic rimasto in campo da solo a raccogliere la meritata ovazione ti fa aprire il cassetto dei ricordi con altri grandi giocatori che hanno vestito la maglia della Vuelle che nel loro giro di campo venivano osannati dal popolo biancorosso, anche se magari la posizione in classifica della squadra era diversa da quella attuale. Ma quest’anno le cose vanno così, e se Milano in un momento di lucida follia non si fosse liberata di Stipcevic per affidarsi alle lune di Marques Green e J.R. Bremer, la Scavolini Banca Marche sarebbe probabilmente ancora a quota quattro punti in classifica a rimuginare sulla marea di errori commessi nella costruzione di un roster con tanti punti deboli e poche scommesse vinte. Lo striscione ironico esposto dall’Inferno Biancorosso sulle possibilità di dimissioni del “papa” Montini è il primo segnale di un rapporto che si potrebbe incrinare tra la dirigenza biancorossa e il direttore sportivo che si occupa da otto anni del mercato della Vuelle. Se l’anno prossimo il basket pesarese vorrà ancora esistere superando la grave crisi economica di tutto il movimento, è in questi giorni che si dovranno mettere le basi per costruire una società solida, mettendosi subito alla ricerca di nuovi sponsor e nuovi investitori per cominciare un progetto che non potrà basarsi solamente sull’impegno encomiabile del patron Scavolini. Dal punto di vista tecnico sarebbe il caso di non farsi sfuggire un allenatore serio e preparato come Zare Markovski e un playmaker sul quale puoi costruire attorno una squadra come Rok Stipcevic, ma senza un programma per la prossima stagione difficilmente si riuscirà a convincerli a rinnovare la fiducia verso la Vuelle a scatola chiusa.
IL MOMENTO DELLA SQUADRA
Siena non è più lo squadrone che travolgeva con venti punti di scarto tutti gli avversari e a livello inconscio probabilmente seleziona le partite nelle quali dare il massimo, preferendo concentrarsi sull’Eurolega e “riposandosi” ogni tanto in campionato dove i playoff non sono in discussione e finire terzi o quarti non cambia poi tanto, ma vincere contro la Mens Sana rimane comunque un’impresa per questa Vuelle, a maggior ragione se i due punti sono sacrosanti come dimostra il vantaggio di 15 punti a cinque minuti dal termine di una Scavolini Banca Marche costantemente avanti nel punteggio. Certo, nel finale si è rischiata nuovamente un’atroce beffa, con Daniel Hackett che si è scrollato di dosso l’inevitabile emozione e ha trascinato i suoi alla rimonta con un ultimo quarto degno del grande campione che sta diventando, ma Pesaro è stata brava e fortunata, con Sanikidze che fallendo a otto secondi dalla sirena l’ennesimo tiro libero di una serata non impeccabile dalla lunetta ha lasciato i suoi a meno uno, con i biancorossi che sono riusciti ad uscire con la palla in mano dalla bolgia dantesca che era diventata l’area colorata affidando a Stipcevic la palla della fuga per la vittoria, fermata da Hackett con un fallo antisportivo che ha segnato la parola fine sull’incontro. Sull’arbitraggio si può discutere all’infinito, ma la prima considerazione da fare è che probabilmente la Mens Sana non gode più dell’appoggio inconscio della terna arbitrale e i due tecnici che hanno scavato il break decisivo alla fine del terzo quarto fino a qualche tempo fa non sarebbero stati sanzionati. L’antisportivo finale di Hackett a termini di regolamento è assolutamente condivisibile con Stipcevic lanciato verso il canestro fermato sulla linea laterale dopo aver battuto in palleggio l’avversario, ma anche questo fallo fino a qualche giornata fa non sarebbe stato sanzionato come antisportivo. Se il movimento cestistico italiano vuole ritornare in auge si deve partire anche da una maggior equità arbitrale senza favoritismi verso le cosiddette big.
Se lo spettacolo tecnico offerto dalle due formazioni non è stato da standing ovation, non si può non apprezzare il grande tatticismo mostrato dai due coach che si marcavano a vicenda con cambi speculari e continui adeguamenti difensivi per mettere in difficoltà l’attacco avversario. Siena ha provato una zona mista per mandare in confusione Stipcevic, mentre Markovski ha impostato la partita sulla difesa preferendo cambiare un suo giocatore anche dopo un canestro segnato per non subire troppi mismatch, il quintetto piccolo senza un vero centro di ruolo è ormai diventato un marchio di fabbrica del coach macedone con Mack usato da finto pivot e Barbour da numero quattro, una mossa tattica che gli avversari sembrano soffrire.
I PIU’ …
Rok Stipcevic
I 19 liberi realizzati faranno riaprire il libro dei record della Vuelle, ma oltre alla mano fredda dalla lunetta il croato ha condotto da vero leader la Scavolini Banca Marche della quale è diventato il punto di riferimento in soli due mesi. Pensate cosa potrebbe fare con un anno in più d’esperienza in riva al Foglia, cosa aspettiamo a mettergli sotto il naso un contratto da firmare per la prossima stagione?
Lamont Mack
Si conferma il miglior tiratore da tre della Vuelle e stavolta dà una bella mano anche sotto i tabelloni catturando 11 importanti rimbalzi. Non sarà mai un mostro di continuità ma quando è in giornata può far male a qualsiasi avversario.
Difesa
Se contro la Scavolini Banca Marche ogni squadra sembra giocare al di sotto del proprio standard qualche merito dovrà averlo anche la difesa pesarese, con Markovski che prepara tutte le partite sapendo che tenere gli avversari sotto i 70 punti è una delle poche possibilità di portare a casa i due punti.
…E I MENO DELLA SFIDA PESARO–SIENA
Torey Thomas
Una semplice ricetta per una salvezza tranquilla: aggiungete all’impasto un onesto mestierante d’area capace di prendere sei o sette rimbalzi proveniente da qualche paese dell’est europeo e togliete un americano leggermente insipido che non segna un canestro su azione dal 2012 e non è il primo ingrediente scelto dal cuoco-allenatore Markovski. Sarebbe una ricettina facile facile ma il Masterchef Montini non sembra gradire i cambiamenti di sapore.
Andrea Crosariol
In difficoltà contro avversari più scaltri di lui, si perde un paio di passaggi e si fa sfuggire rimbalzi che sembravano già nelle sue mani, Markovski intuisce le sue difficoltà e lo tiene spesso in panchina.
Palle perse
Troppi i 21 palloni gettati al vento tra passaggi in contropiede sbagliati e ribaltamenti di lato con palla finita direttamente in tribuna, anche se la scelta di cercare di correre il più possibile era ampiamente condivisibile.
DAGLI ALTRI PARQUET
Varese si libera senza difficoltà di una Virtus Bologna sempre più in crisi e si mantiene saldamente al primo posto inseguita a due lunghezze da Sassari che rifila l’ennesimo centello casalingo alla Umana Venezia, Milano fa il colpo della giornata espugnando il campo dell’Acea Roma priva di Datome e riapre il discorso per la quarta piazza dopo la sconfitta di Cantù a Brindisi, per la lotta salvezza importanti le vittorie casalinghe di Montegranaro contro Caserta e di Avellino con Cremona, mentre Biella cede in casa alla Trenkwalder Reggio Emilia.
Lascia una risposta