di Redazione
4 marzo 2013
PESARO – La collezione d’arte dell’Ordine marchigiano “Omaggio dell’arte alla libertà di espressione” è esposta dal 2 al 16 MARZO 2013 a Pesaro – Palazzo della Prefettura – Sala Laurana, 40. (orario: tutti i giorni dalle 17 alle 20). Ingresso libero.
Gli artisti presenti tutte firme importanti e autorevoli.
Mario agostinelli-Vittorio Amadio-renzo barbarossa-ezio bartocci- Sirio Bellocci-Mauro Brattini-ombretta buongarzoni- erika calesini-patrizia calovini -Gaetano Carboni- Carlo Cecchi -sauro ciuffolotti- luciano collimati -Silvio Craia -Isabella Crucianelli -Giovanni Di Francesco -anna donati (ISKRA ) -fabio esposito- dante fazzini -maria cristiana fioretti -ferdinando fringuelli -Sergio Fuselli -giuliano garattoni -Melita Gianandrea -Franco Giuli -Andrea Granchi –Guelfo – Carlo Iacomucci – Stefano Ianni-Floriano Ippoliti-cristina kanaan-lughia- giannetto magrini -Bruno Mangiaterra-marisa marconi-alessandro marcucci pinoli-anna massinissa-franco morresi-leonardo nobili- Corrado Olmi- luigi pennacchietti -monica pennazzi -Riccardo Piccardoni -annalisa piergallini- nazareno rocchetti-simone salimbeni -mario sasso-luca sguanci-Jonathan soverchia-mary sperti-stefano tonti-franco torcianti-josè van roy dalì-luigi eugenio vigevano-Luca Zampetti-Franco Zingaretti
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Si fa presto a dire: “libertà di espressione”. A parole la difendono tutti. Nei fatti, poi, ciascuno tenta di piegare il concetto ai propri interessi. Politici, economici, di casta. Sicchè va coltivata e difesa, quella libertà, giorno dopo giorno. Non solo dai totalitarismi di tutte le razze, che la attaccano con la brutalità delle armi, con il carcere, la tortura, le
forche; ma anche dalle minacce più subdole che si celano nei ricatti e nei bavagli che certa classe politica
vorrebbe imporre o nelle lusinghe striscianti del conformismo, che spesso paga più dell’affermazione
coraggiosa e coerente di un ideale. L’idea di questa rassegna nasce dall’incontro tra due mondi apparentemente diversi e lontanissimi: quello dei giornalisti, il cui compito è quello di ricercare e raccogliere informazioni, filtrare l’attualità
e cercarvi la verità da comunicare; e quello degli artisti, che a quella stessa realtà quasi sempre
si ispirano ma che poi la interpretano con la soggettività della tavolozza, l’estro della creazione figurativa, l’originalità di un messaggio visivo che a ciascuno trasmette emozioni e riflessioni non necessariamente univoche.
Un’opera, poi due, cinque, dieci, fin ad arrivare a oltre una cinquantina. Un omaggio dell’arte, appunto,
alla libertà di espressione, e quindi di informazione.
Quasi una gara, quella degli autori, nel sottoporre ai giornalisti un altro modo, diverso e originalissimo, di interpretare i nostri tempi, le ansie e le speranze di un’epoca che insieme racconta no con linguaggi e regole profondamente diversi.
Nasce così questa collezione, originalissima e forseunica. La vecchia macchina da scrivere, caratteri
sparsi in libertà, la pistola puntata alla nuca dell’oppositore, o forse del cronista scomodo; pennellate
di colore che raccontano l’evoluzione del nostro mestiere e i rischi che purtroppo incombono
su quelli che il compianto Arnaldo Giuliani chiamava gli “operai della verità”.
Immagini che colpiscono il visitatore e – come scrive Gianni Rossetti, che da presidente dell’Ordine ha lanciato questa iniziativa con la preziosa collaborazione del critico d’arte Armando Ginesi – lo obbligano a pensare. A riflettere, appunto, su questa libertà di comunicare senza la quale non esisterebbe né una libera informazione, né un’espressione
artistica credibile. Riflettere su questi temi è un modo per acquisire la consapevolezza del loro valore universale, che li lega alla civiltà, alla dignità e alla sacrosante aspirazioni di ogni popolo.
Dario Gattafoni
Presidente Ordine Giornalisti delle Marche
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