di Redazione
8 marzo 2013
Dal FAP, Fronte di Azione popolare Pesaro e Urbino, riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato:
FANO – “Come temevamo il Comune di Fano è rimasto muto di fronte alla richiesta del nostro movimento di divulgare i dati inerenti i costi dell’apparato dirigenziale delle società partecipate Aset Spa ed Aset Holding Spa, in vista della loro fusione”. Queste le dichiarazioni del movimento Fronte di Azione Popolare Pesaro e Urbino, che nei giorni scorsi aveva chiesto al sindaco la pubblicazione delle retribuzioni e dei curriculum professionali dei 7 dirigenti attualmente in carica nelle società partecipate fanesi di Aset ed Aset Holding. L’avvocato fanese Andrea Reginelli, legale e dirigente del Fap, al silenzio dell’amministrazione commenta: “Visto che il Comune sta nicchiando di fronte a questo legittimo desiderio di trasparenza dei cittadini, preannuncio che il movimento effettuerà una richiesta di accesso agli atti per verificare direttamente l’entità di queste spese. Si tratta pur sempre di soldi pubblici e qualunque cittadino ha il diritto di giudicare se la qualità dei servizi offerti dalle partecipate sia congrua con i costi sopportati per il mantenimento dello staff dirigenziale. I dirigenti non sono dipendenti e la loro conferma è legata al raggiungimento di risultati. Tra l’altro nelle partecipate, la nomina dei dirigenti non avviene neanche con un concorso pubblico, come nel caso dell’ultimo dirigente designato da Aset Spa nell’agosto 2011, che è stato promosso direttamente da quadro a dirigente con una semplice deliberazione del consiglio di amministrazione, in un periodo in cui ci risulta che già vigeva il Patto di Stabilità anche per le partecipate degli enti. Questa promozione, avvenuta senza adottare una procedura concorsuale pubblica, era stata particolarmente contrastata, a tal punto che qualcuno si era spinto a richiedere un parere a l’ “l’Esperto risponde”, una rubrica online de Il Sole 24 Ore (supplemento n. 249 del 12/09/2011) e la risposta resa dal periodico, ai sensi della sentenza del Consiglio di Stato n. 1 del 03/03/2008, aveva contraddetto nettamente la procedura adottata da Aset Spa. Anche il Comitato di Controllo Analogo del Comune di Fano, che è l’organo dell’amministrazione deputato alla verifica delle gestioni in house providing, aveva contestato questa modalità di progressione di carriera. All’epoca, il Presidente Giovanni Mattioli aveva fornito diverse motivazioni per giustificare l’assegnazione di questo incarico, ma resta il fatto che di questi tempi, con le famiglie che hanno ridotto i consumi all’osso pur di risparmiare, non ha senso che nella nuova realtà societaria unica continuino a coesistere ben 7 dirigenti e diversi dipendenti apicali con la qualifica di quadro, che probabilmente con la nuova riorganizzazione aziendale andranno anche a sovrapporsi di ruolo. A questo punto, aspetteremo di vedere se con questo ulteriore sollecito, l’amministrazione comunale fanese metterà a disposizione dei cittadini questi dati o continuerà a giocare a nascondino”.
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