La Regione taglia ancora il trasporto pubblico locale, il secco no della Filt Cgil

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8 marzo 2013

PESARO – In arrivo un’altra tegola per il trasporto pubblico locale. La Regione si appresta ad una riduzione dei fondi del 4%. E su questo problema interviene direttamente il segretario provinciale della Filt Cgil Pesaro Urbino Maurizio Amadori attraverso una nota.

“A causa della crisi, nel  corso del 2012, il 52,5% degli italiani ha  ridotto l’uso del mezzo privato a favore di quello pubblico – scrive – Il fenomeno riguarda anche la nostra provincia. Per questa ragione i tagli  che la Provincia, su indicazione della Regione si appresta a mettere in atto  sono incomprensibili e inopportuni. Se lo scorso anno abbiamo dovuto gestire, con grande difficoltà, il taglio del 5%, dovuto alla scure del  governo,  è davvero incredibile che a fronte di protocolli sottoscritti nei primi giorni di maggio del 2012 con le aziende e con le parti sociali, dove la Regione erogava finanziamenti e considerava lo status esistente sostenibile fino alle gare a fine 2012, abbia ora  deciso un’ ulteriore riduzione dei fondi del 4%, penalizzando tutti quei cittadini che per lavorare studiare o  muoversi hanno utilizzano i servizi pubblici. Se i motivi che sono alla base di questa ennesima sforbiciata (che significa anche una perdita di posti di lavoro), sono dovuti allo  sforamento del costo delle agevolazioni tariffarie è ancor più incomprensibile come da una parte non si contenga questo strumento, lasciandolo a chi veramente ne ha bisogno e, dall’altra, si taglino servizi proprio a coloro che ne usufruiscono di più”.

“Per questi motivi – scrive – chiediamo ai Comuni, alla Provincia e alle aziende di trasporti di respingere con forza  questo pericoloso disegno messo in campo dalla Regione che ha come unica ricaduta la  penalizzazione dei cittadini lavoratori e degli  utenti del trasporto pubblico locale. Il nostro invito è rivolto in particolare all’assessore provinciale ai trasporti Domenico Papi, al presidente della Provincia Matteo Ricci e  ai sindaci dei Comuni (soprattutto dell’entroterra)  che saranno i più penalizzati. E proprio con loro discuteremo lunedì prossimo in Provincia dal momento che siamo stati convocati dal Presidente.  Come sindacato però vogliamo essere subito chiari: mai accetteremo questo ulteriore taglio. E se ciò dovesse avvenire saranno  la Regione, le aziende che hanno avuto finanziamenti e agli enti locali ad assumersi la responsabilità della perdita di posti di lavoro e di servizi ai cittadini in particolare dell’entroterra”.

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